sabato 8 ottobre 2011

Questione di diminutivi?

Fagiolina da qualche giorno sembra molto interessata a specificare il genere di tutto ciò che vede, sia esso animale, vegetale e qualche volta pure minerale.
Forse è una delle tappe dei tre anni; forse a scuola, andando in bagno insieme agli altri sta imparando che ci sono delle differenze tra bambini e bambine. Del resto noi non ci siamo mai fatti problemi a girare ignudi per casa, e lei assiste con grande interesse al cambio del pannolino del fratellino.
"Tu babbo sei un maschio, Nanetto è un maschio, mamma è una femminuccia, io sono una femminuccia".
Come mi ha fatto notare anche GF, non è bello che i maschi siano maschi, mentre le femmine siano femminucce. Sarà una sciocchezza, ma come ribadiva anche Marina in un recente commento ad un mio post "con le parole si costruisce la realtà".
Secondo noi è uno degli infiniti passetti che conducono alla discriminazione e alla svalutazione del ruolo della donna.
Perciò cerchiamo, ogni volta, di sottolineare:
"No, Fagiolina. Babbo è un maschio, Nanetto è un maschio. Mamma è una femmina, tu sei una femmina. Non una femminuccia, una femmina".



1 commento:

  1. Marghe,
    tu non immagini neppure quanto queste vostre riflessioni mi rendano felice.
    Bravi, bravissimi! Perchè femminucce? Perchè femmine deve seuonare sporco - perchè, parliamoci chiaro: diciamo femminucce e non femmine perchè femmine sa di porco, di spinto, di sessuale - come quando molti giovani dicono "che femmina" - oppure come offesa - "che femmina sei se ... " e dopo il se ci si trova di tutto: se non hai i tacchi, se ti siedi a gambe aperte, se non ti trucchi, ecc..
    Le parole fanno, nel senso che creano. Eccome.
    Fate quel piccolo sforzo che vostra figlia può già percepire.
    Davvero, bravi.

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