domenica 9 ottobre 2011

Fagiolina: primo mese alla scuola materna

L'inserimento alla nuova scuola è concluso: tiriamo le somme.
Gli orari sono quelli dello scorso anno: accompagniamo Fagiolina alle 9,15-9,30 e andiamo a prenderla alle 13,15-13,30, dopo il pranzo.
Devo dire che abbiamo cominciato molto bene: Fagiolina è contenta di andare, si veste e si prepara volentieri, saluta tranquilla il babbo e Nanetto. All'ingresso, al mattino, mi capita quotidianamente di incontrare mamme disperate che tentano di far entrare pargoli scalcianti e urlanti; Fagiolina non ha mai avuto un ripensamento, mai una lacrima, ma uno sguardo indietro. Mangia tutto e di gusto (ma che fosse di bocca buona lo sapevamo già), non ha avuto pipì/cacca-incidenti, non è (ancora) tornata a casa con segni di morsi in faccia. Quando la vado a prendere è sempre allegra e entusiasta. Una sola volta l'ho trovata in lacrime: ero arrivata con due minuti (due!) di ritardo e la sua insegnante, che doveva accompagnare nei lettini i bimbi che si fermano a dormire, l'aveva lasciata ad aspettarmi in un'altra classe e con un'altra maestra, che comunque cercava di consolarla coccolandola e tenendola in braccio.
Per contro, abbiamo notato che al ritorno a casa e per tutto il pomeriggio Fagiolina è più agitata, non sta ferma un attimo, strilla e salta e corre e si arrampica per tutta casa, è una richiesta continua di attenzioni. Sarà perchè sta in una classe di 28 bambini, e quindi passa la mattinata nella confusione, sarà perchè alla scuola materna devono svolgere alcune attività seduti ai banchi, e quindi a casa sente la necessità di correre e sfogare le sue energie, sarà per tutte le novità insieme... Non è mai stata, comunque, una bambina calma e silenziosa: serena sì, ma di certo non statica, e quindi non ci siamo preoccupati più di tanto. Di sera è il solito casino per farla addormentare, nè più, nè meno, ma la notte dorme tranquilla come sempre.
Le novità che più di altre hanno scosso me e GF sono le regole di ingresso/uscita da scuola. Mentre all'asilo la accompagnavamo fin dentro l'aula (che poi era uno spazio aperto, senza banchi o lavagne), ora dobbiamo lasciarla nell'atrio, dove un'insegnante è dedicata, durante gli orari di ingresso, ad accogliere i bimbi  e accompagnarli uno per uno alle rispettive aule. Lo stesso all'uscita: varcata la soglia dell'atrio una educatrice va a prendere nostra figlia in classe e ce la "consegna". I motivi di questo metodo si intuiscono: si crea meno confusione negli orari "caldi", i genitori non interrompono le attività in atto, i bimbi che restano sono meno destabilizzati nel vedere i loro compagni uscire, non c'è un fastidioso andirivieni per le aule. Però lo scorso anno noi eravamo molto contenti quando, andando a prendere Fagiolina al nido, per qualche secondo la sbirciavamo non visti mentre giocava, leggeva, svolgeva qualche compito. Ci sembrava di entrare un pochino nel suo mondo. Ci sembrava un modo trasparente di mostrare le attività del nido. Ora non c'è più alcuna visibilità della nostra Fagiolina in modalità a-scuola. Per un genitore è dura lasciare per tante ore i propri figli, quei figli di cui ha seguito ogni passo e ogni respiro.
C'è da dire che il venerdì possiamo prendere i bimbi in aula perchè dobbiamo anche recuperare la biancheria sporca da portare a casa. In quelle occasioni ho visto l'insegnante raccontare o leggere una storia  circondata dai bimbi o Fagiolina che giocava a farsi coprire di stoffe e copertine dai suoi compagni. Venerdì scorso, andando via, ha salutato la maestra con un bacino.

Fagiolina non racconta moltissimo di ciò che fa. Le facciamo un sacco di domande, a cui risponde solo se ha voglia. Abbiamo comunque capito che:
-Ha individuato la sua maestra preferita, a cui vuole "tanto bene".
-In bagno ci vuole andare da sola, e non vuole farsi aiutare.
-Il bimbo più grosso della classe la stuzzica continuamente e talvolta partono anche pizzichi e morsi, ma lei non si fa intimidire e si difende. Credo che sia un rapporto di odio-amore, visto che spesso racconta di aver giocato proprio insieme a lui.
-Tutti i giorni vanno a giocare nel giardino grande.
-Le piace molto mangiare a scuola.
-Bavaglini e grembiulini, alla fine della settimana, sono quasi puliti: ne deduciamo che a pranzo o mentre dipinge/disegna/colora non fa grossi disastri.

Recentemente c'è stata la prima riunione genitori-insegnanti. Il resoconto in uno dei prossimi post.


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