lunedì 31 ottobre 2011

Un altro Fagiolino

Eh sì, sembra che il nuovo legumino sarà un maschietto.
All'eco di ieri il gine e anche noi, che ormai cominciamo ad avere l'occhio lungo, abbiamo intravisto un mini-pisellino. Poi il legumino, che già sembra essere un bimbo pudico, ha chiuso le gambette e non ne ha voluto più sapere, giustamente, di farsi guardare proprio lì.
Avevamo già pronto un nome per una bimba, per un bimbo siamo alla ricerca!
Il gine ha detto di non strapazzarmi troppo, che tutte 'ste gravidanze e cesarei ravvicinati sembrano aver un po' stressato il mio utero.

Ah, ah, ah! Non strapazzarsi troppo!

mercoledì 26 ottobre 2011

Menù della festa

Visto che ho pianificato la pubblicazione di questo post alle 20,30 e la cena è prevista per le 19,30, spero di non rovinare la sorpresa ai miei invitati.
Ecco il menù che ho preparato per la cena di compleanno di Nanetto. E', chiaramente, un menù "da grandi", perchè gli ospiti sono i nonni e gli zii. Per la festa "da bambino" aspettiamo il prossimo anno, quando Nanetto potrà certamente godersela di più.

ANTIPASTO
Crostini integrali con salmone affumicato e spalmabile alle erbe
Crostoni con baccalà mantecato alla veneziana (in sperimentazione assoluta!)
Alici marinate (dopo adeguato trattamento anti-anisakis!)
Tartine al (finto) caviale rosso
Insalatina con gamberi e papaya*
Rucola con kiwi e uva*

PRIMO PIATTO
Vongole veraci su vellutata di patate e zucchine

SECONDO PIATTO
Spigole al cartoccio alla mediterranea (con pomodorini, olive e timo)
Insalata mista*

DOLCE
Torta di compleanno al cioccolato fondente farcita con crema di arancia.

Mi piace un sacco cucinare! Buon appetito a noi!

*preparate da mamma.

(più tardi forse riesco a mettere qualche foto)

Un anno

Tanti auguri al nostro Nanetto-Orsetto!
Un anno fa a quest'ora mi ricoveravo in ospedale. Ero abbastanza indispettita perchè avevo il cesareo programmato solo per il giorno successivo e mi dispiaceva stare in ospedale più del necessario. E invece trovarono un posticino in sala operatoria e nascesti tu!
Il mio primo pensiero, vedendoti, è stato: "Quanti capelli!", anche se, in effetti, non erano così tanti. Eri già bellobellobello in modo assurdo. Purtroppo non potei coccolarti per tutto il tempo che avrei voluto, perchè nel frattempo i dottori mi avevano trovato un uovo nella pancia (un leiomioma, un tumore benigno grosso come un pugno)! Insomma, ho dovuto aspettare oltre un'ora sotto i ferri per rivederti. Ma il tuo babbo intanto ti spupazzava: te lo sei snuffato* (=annusato) proprio per bene, tanto che l'imprinting deve aver funzionato, visto che sei un babbone...
Un bacio da mamma, babbo e Fagiolina.

*Nell'Ospedale della nostra cittadina, certificato "Ospedale amico della mamma e del bambino"-UNICEF, il bambino appena nato viene subito posto a contatto pelle a pelle con la mamma, anche se sottoposta ad un taglio cesareo. Il bambino viene lasciato in braccio alla mamma cesarizzata finchè questa lo desidera, ma se in sala operatoria sorge qualche complicazione il bambino viene portato al padre, che aspetta in camera di degenza. Il babbo, a petto nudo e disteso sul letto, prosegue il contatto pelle a pelle: il bimbo, sempre nudo, rimane abbracciato al babbo e coperto di teli caldi fino al ritorno in camera della mamma. Il bimbo viene quindi attaccato al seno il più presto possibile (e comunque entro un'ora dalla nascita). In caso di parto naturale il contatto pelle a pelle e l'attacco al seno avvengono immediatamente.

martedì 25 ottobre 2011

Le regole.

Giusto per completare il quadro delle regole della scuola materna, le elenco qui in ordine random:

Regole scritte (illustrate da cartelli disegnati a mano)
1- i rifiuti vanno nel cestino;
2- quando si mangia, si sta seduti a tavola;
3- aiutiamo i compagni in difficoltà:
4- parliamo a bassa voce, senza urlare:
5- andiamo d'accordo:
6- quando si esce dall'aula, si sta in fila;
7- giochiamo insieme; (ndr: i bambini dovrebbero condividere, in modo non esclusivo, i giocattoli che stanno usando)
8- riordiniamo i giochi, dopo averli usati.

Regole non scritte:
9- non si picchiano/spingono/mordono gli altri bimbi;
10- quando si sta tutti insieme, si parla per alzata di mano;
11- si va al bagno tutti insieme (e lo si usa uno alla volta).
12- nei giorni dispari i bimbi biondi e mancini devono disporsi sul lato corto del tavolo, in ordine alfanumerico inverso; i bimbi castani, per ordine di età. (Scherzo...)

lunedì 24 ottobre 2011

Pescioline

Da tempo ci siamo accorti di una somiglianza straordinaria tra Fagiolina e uno dei nostri personaggi preferiti dei cartoni di Miyazaki:


Fagiolina è vivace e piena di vita come Ponyo. E ha gli stessi capelli (biondi, però)!
Ponyo-pesciolina mostra il suo affetto o il suo disappunto sputando l'acqua addosso agli umani.

E oggi a scuola Fagiolina ha deciso di esprimere il suo affetto al suo amichetto L. durante il pranzo...



venerdì 21 ottobre 2011

Il colloquio

Io e GF, dopo gli ultimi fatti, abbiamo chiesto un colloquio con le maestre di Fagiolina.
Abbiamo parlato circa un'ora.
Le maestre hanno ribadito che Fagiolina ha un problema: quello di sottostare alle regole. E quando non rispetta una regola, o meglio, quando decide di non rispettare una regola, non c'è verso di smuoverla. Non c'è punizione, premio, blandizie o preghiera che la convinca.
Abbiamo chiesto di spiegarci quali sono le regole della scuola. Le maestre ci hanno mostrato una decina di piccoli cartelli con i disegni che le illustravano. Me ne ricordo alcuni:
Non ci si picchia.
A tavola si sta seduti.
Si butta la spazzatura nel cestino.
Si mettono a posto i giochi.
Si parla a bassa voce.
Si ascolta in silenzio.
Si gioca insieme agli altri.

E quali di queste regole Fagiolina non rispetta?

"A tavola non sta seduta, sta in ginocchio"
"Ma si alza a metà pranzo?"
"No, ma sta in ginocchio sulla sedia"

"A pranzo mangia con le mani"
"Ma sempre?"
"No, a volte"

"Non vuole andare in bagno quando glielo diciamo"
"Forse non le scappa"
"Eh, ma dopo qualche minuto dice che ci deve andare"

"Quando ha un giocattolo e un bambino va lì e glielo vuol prendere, si arrabbia/lo spinge/pizzica"

"Quando ha finito il lavoretto si alza dalla sedia e va per i fatti suoi"
"Ma l'attività la porta a termine o la interrompe a metà? Riesce a concentrarsi per concludere il lavoro?"
"Sì sì, finisce sempre. Alcuni bambini ancora non ce la fanno, ma lei sì".

"Quando mettiamo i bimbi in fila, non vuole stare in fila"
"Ma è l'unica?"
"No, ce ne sono altri che fanno lo stesso"

"Non gioca con le altre bambine, solo con i maschi. Non fa i giochi femminili" (e qui mi si apre un mondo di obiezioni, che però al momento tralascio, che sarà meglio)".
"Ma giocare insieme agli altri bambini è un traguardo che si raggiunge di solito intorno ai 3-4 anni, no? Fagiolina non ha neanche 3 anni! E a 3 anni non c'è la fase dell'autoaffermazione, la fase del no, la fase del é mio?"
"Sì, in effetti..."

Io ero piuttosto sconcertata. A me sembrava tutto normale! Ero allibita dalla serietà con cui le maestre elencavano queste gravi nefandezze. Mi veniva quasi da ridere, se solo non fossi stata tremendamente preoccupata per la serenità di Fagiolina. Mi veniva da chiedere: ma voi pisciate (scusate la crudezza) a comando? Mangiate il prosciutto con coltello e forchetta? Se vi fregano il cellulare dalle mani, non vi viene da dare una sberla a chi avete davanti?

Lo sapete qual'è secondo noi il problema VERO? Il problema è che i bambini sono VENTOTTO. Se una sgarra le regole, tutti le vanno dietro e diventa un casino. Ma ci vogliamo rendere conto che questi sono PICCOLI?
In classe con Emma ci sono 14 anticipatari (che cioè hanno due anni e mezzo).
12 bambini che provengono dalla sezione nido, che sta al piano di sotto.
Fagiolina si è trovata in una classe con 27 bambini sconosciuti, due maestre mai viste e che non sapevano nulla di lei, visto che gli incontri per la continuità nido-scuola materna non sono stati fatti. A pranzo circa un centinaio di bimbi mangia nello stesso stanzone.
La scuola è iniziata da un mese e 20 giorni. Ma voi, se foste precipitati in un nuovo ambiente di lavoro, con 27 nuovi colleghi, in un ufficio nuovo, con due nuovi capi, quanto ci mettereste ad adattarvi? Io nel mio stage a Parigi ho pianto per i primi due mesi, e i colleghi nuovi erano solo 8. E nessuno di loro mi voleva fregare il computer! E la mia capa non mi metteva in punizione se mangiavo con le mani!
Fagiolina solo tre mesi fa si muoveva liberamente negli spazi del nido, stava tutti i giorni parecchio tempo in stanza magica, dove poteva correre, saltare, fare le capriole, nascondersi, tirare i cuscini.
Ora, questa è la sua giornata:
Ore 9,30 (il suo orario di ingresso)-10: seduta per la merenda.
Ore 10-10,45: seduta ai banchi per le attività (pittura, disegno, ascolto di libri, ecc...)
Ore 10,45-11,15: gioco libero. Ma all'interno dell'aula (grande sì, ma con 30 persone dentro...).
Ore 11,15-11,30: preparazione al pranzo: tutti in bagno, tutti in fila (ordinata, mi raccomando!) per raggiungere il refettorio.
Ore 11,30-12,15: seduta a pranzo.
Noi la prendiamo alle 12,45-13 circa.
A me salta all'occhio che c'è un cambiamento enorme da quello che faceva solo tre mesi fa, o no? Alla mia osservazione che questi bambini passano un sacco di tempo seduti, mi è stato ribattuto che il lunedì escono dall'aula per andare a fare inglese con un'altra insegnante e che il giovedì fanno ginnastica/psicomotricità.
La psicomotricità alla scuola materna, vogliamo parlarne? Anche questa mi sembra un'attività molto strutturata, con regole e divieti. Tant'è che la maestra ci fa:
"Eh, poi spesso a ginnastica non riusciamo a portare a termine quello che dovremmo".
Ma se non riuscite a portare a conclusione gli esercizi che vi siete proposte, quale spiegazione vi date? Che i bambini sono troppo indisciplinati o che, semplicemente, non sono ancora in grado di svolgere ciò che pretendete? Se per una volta 'sti figli si trovano la possibilità di correre e saltare e fare le capriole, vi stupite che lo facciano veramente?

Infine, in tutta questa chiacchierata, non un cenno ai pregi di Fagiolina, alle sue doti. Come a dire: prima dobbiamo inquadrarla, poi vedremo di capirla.

La mia conclusione? Eccola: il problema non è di Fagiolina, nè delle (troppe) regole, nè delle maestre. E' della scuola, che mette insieme una mandria di bambini e vuole che stiano lì ad imparare ancora prima di lasciarli essere semplicemente bambini. Io sono benissimo in grado di capire che applicare la disciplina, in queste condizioni, è indispensabile, per l'incolumità fisica e mentale di tutti. La scuola così, per non diventare un girone infernale, ha bisogno di soldatini ubbidienti.
In questo momento i miei pensieri sono tanti, e identificare il sentimento che provo è difficile, ma se dovessi sintetizzare probabilmete direi: sconforto.
Io mangio e respiro scuola da tutta la vita, essendo figlia, sorella, nipote, cugina, amica di insegnanti. Conosco bene quanto questa categoria sia sottovalutata, bistrattata, stressata, messa nelle peggiori condizioni per svolgere la sua funzione che è, invece, forse la più importante per la società. Quindi non dò colpe alle insegnanti, che non sono messe nelle condizioni favorevoli a lavorare come, forse, vorrebbero. Lo sconforto di stasera nasce proprio dalla costatazione che anche la scuola materna non è esente dalle storture in cui è precipitata il resto della scuola italiana. Anche una scuola privata, come quella che frequenta Fagiolina.
E, visto che è un problema generalizzato, non troveremo scuole migliori di questa. Le scuole statali o comunali soffrono delle stesse lacune: troppi bambini, pochi insegnanti, pochi materiali, poca interattività con i genitori.
Una piccola parte di me era orgogliosa che la mia bambina, pur così piccola, dicesse NO a certe costrizioni.  Ero quasi contenta che le punizioni non avessero effetto su di lei, che se la ridesse. Che non fosse allineata. Poi però ho pensato che questo la isolerà, e ne soffrirà, si sentirà diversa. E si dovrà adattare, per non sentirsi "sbagliata".
A me questa scuola italiana non piace. Lo sapevo, lo temevo e avevo mandato Fagiolina al nido con mille dubbi. La meravigliosa esperienza dello scorso anno ha solo rimandato l'impatto con questo mondo che a 3 anni la vorrebbe già senza personalità. Ora ci siamo in mezzo. Che dovremmo fare?

Scrivo di nuovo qui il pensiero di Maria Montessori, per confortarmi un po'.
"Non si può essere liberi se non si è indipendenti; quindi, ai fini di raggiungere l'indipendenza, le manifestazioni della libertà personale debbono essere guidate dalla primissima infanzia."
 
P.S. Ieri pomeriggio siamo stati con Fagiolina al cinema a vedere Arrietty-Il mondo segreto sotto il pavimento, l'ultimo film dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, di cui siamo grandi fan. E' stata bravissima: quasi due ore seduta buona e attenta (uhm, sì, si è alzata un paio di volte). Non male per una bambina sregolata, no?
 
 

martedì 18 ottobre 2011

Una bambina sregolata


Scrivo per sfogarmi un po'. Perdonatemi la lunghezza e gli eventuali errori.
Sono molto preoccupata, amareggiata, dubbiosa, triste, arrabbiata. Mi faccio un sacco di domande. In una parola: sono in crisi.
Fagiolina ha qualche problema alla nuova scuola. Quando la vado a prendere le chiedo sempre se si è divertita, se ha giocato, se ha litigato con gli altri bimbi, se ha fatto i lavoretti. Da circa due settimane mi dice di aver "litigato con la maestra". Cercando di scavare un po', siamo riusciti a capire che, praticamente tutti i giorni, viene rimproverata perchè non rispetta le regole. Un giorno perchè non è voluta andare in bagno insieme agli altri bimbi, un giorno perchè non è stata seduta durante le attività, un giorno perchè non ha messo a posto i giochi. Una settimana fa, accompagnandola al mattino, ho chiesto qualche notizia alla maestra C. Mi ha raccontato che Fagiolina ha un atteggiamento molto oppositivo, che fa solo quello che vuole lei quando lo dice lei, che crea confusione. Non sanno come far sì che Fagiolina ubbidisca (ovviamente si sono guardate bene dal pronunciare questa nefasta parola!). Abbiamo saputo che quando i bambini sono indisciplinati vengono messi a sedere su una seggiola, un pochino in disparte, in modo che riflettano su ciò che hanno fatto. Ecco, ho scoperto che Fagiolina viene messa in punizione (sarà una punizione piccola, ma io non so in quale altro modo chiamarla) praticamente tutti i giorni.
Giovedì scorso la maestra L., all'uscita, ha detto a me e ad altri genitori che i nostri figli erano stati molto indisciplinati durante la ginnastica, tanto che non erano riusciti a concludere la lezione. E che erano stati messi sulle dannate seggioline, ancora una volta.
Da una settimana Fagiolina all'uscita non mi corre incontro allegra come faceva prima. Attraversa il salone piano piano, mogia.
Lunedì le ho chiesto: "Ti piace andare a scuola?".
Mi ha risposto per la prima volta "No".
Non l'aveva mai detto.
Oggi, all'ennesimo "Ho litigato con la maestra", ho deciso di chiamare per avere qualche chiarimento.

Al telefono, L. ha esordito dicendo:
"Eh, Fagiolina ha un GRANDISSIMO PROBLEMA con le regole, con la disciplina. Non riesce ASSOLUTAMENTE a rispettarle. Non fa mai quello che le diciamo, non sappiamo come prenderla. Mi dispiace tantissimo, ma capita anche di sgridarla. Quando si oppone, quando dice "NO!", non c'è verso di convincerla."
Io ho provato a dire che a casa è una bambina vivace, con il suo caratterino, ma che le nostre regole le rispetta. Ho provato a chiedere quali regole non rispettava.
"Quando ad esempio finisce un lavoro, si alza e va per i fatti suoi, e non aspetta che gli altri abbiano finito. Non alza la voce, questo sì, e a pranzo a tavola è tranquilla, ma quasi sempre è molto oppositiva".
E poi:
"Non ha fatto amicizia con le altre bambine. Ha qualche maschietto che la segue, la cerca sempre e vuole stare sempre con lei, ma lei non sembra interessata a giocare con gli altri".
Eppure, Fagiolina a casa gioca spesso con i cuginetti, con i figli di amici, a volte con Nanetto. Non è una bambina che si isola, anzi. Cerca tantissimo il confronto con gli altri bambini, specialmente quelli più grandi.

Ma che succede?
La maestra aveva un atteggiamento tra il difensivo e l'accusatorio. Ha provato a chiedere se c'era qualcosa che poteva turbare Fagiolina a casa (del tipo "Può essere gelosa del bimbo in arrivo?"). Da una parte si è scusata per i rimproveri e le punizioni, dall'altra sembrava cercare qualcuno -noi? Fagiolina?- da incolpare.

Oggi pomeriggio io e GF abbiamo parlato tantissimo di tutto questo.
Fino ad ora abbiamo lavorato molto per educare nostra figlia al dialogo, alla libertà, alle scelte. Fagiolina è una bambina molto precoce, molto intelligente, molto autonoma. Sa quello che vuole. Non ha paura di niente. E di una cosa è assolutamente certa: dell'amore dei suoi genitori, sempre. A casa nostra non ci sono molte regole, ma quelle che ci sono vengono rispettate. Abbiamo la fortuna e la possibilità di stare moltissimo tempo con lei, e capita abbastanza raramente di affidarla a nonni o altri, che magari hanno regole in contrasto con le nostre e che potrebbero quindi confonderle le idee. Tutti i nostri conoscenti, amici e parenti ci riempiono di complimenti per l'allegria, la serenità, la simpatia, l'intelligenza di nostra figlia.

Come mai viene punita tutti i giorni? Perchè è così ribelle?
Abbiamo provato a fare qualche ipotesi. Fagiolina non è abituata ad accettare un ordine semplicemente perchè sì, vuole che le venga spiegato tutto. Tende a studiare le persone, e prima di dare la sua fiducia vuole capire se chi ha davanti quella fiducia se la merita.
Ora, io penso che queste due povere maestre, per quanto formate e preparate, non abbiano una grandissima esperienza. Sono state buttate là a sostituire le due titolari in maternità, in una classe di 28 (VENTOTTO!) bambini, molti dei quali alla prima esperienza scolastica, molti dei quali anticipatari. Non sono state messe nelle condizioni migliori per lavorare serenamente. Devono cercare di mantenere l'ordine, per non impazzire. E quindi cercano di sostituire l'autorevolezza con l'autoritarietà. Fagiolina le sta sfidando, ma sta anche loro dicendo: "Dai, contenetemi, interessatemi, datevi un motivo per seguire quello che mi dite di fare!".
Un esempio: come mai solo tre mesi fa, al nido, usciva stanca morta, ed ora non ne vuole sapere di dormire al pomeriggio? Mi è venuto un dubbio: non è che per caso si annoia? Non è che i bambini troppo ubbidienti la annoiano? Non è che finisce i lavoretti prima degli altri e quindi poi si annoia? Non è che passa la mattinata in punizione sulla seggiolina e quindi poi non sta ferma un attimo?
Al nido ci dicevano che qualche volta Fagiolina era capricciosa e disubbidiente, ma ci dicevano anche che aveva una grande personalità, che era una trascinatrice per gli altri bambini, che era sicura di sè, che era una simpaticona. In questi tre mesi è diventata una piccola teppista disturbatrice scorbutica?

Ci sembra che questa scuola non si sforzi di rispettare l'individualità di una bambina di nemmeno tre anni. Ci sembra che dire "Fagiolina ha proprio un problema di carattere" sia un modo molto approssimativo di considerare la personalità di nostra figlia. Specialmente dopo solo un mese e mezzo di scuola. Ci sembra che metterla tutti i giorni sulla seggiolina sia un modo per isolarla, e che gli altri bambini potrebbero cominciare ad avere un atteggiamento distaccato nei suoi confronti proprio perchè viene sempre messa in punizione. Ci sembra che l'interesse di queste maestre sia che Fagiolina ubbidisca. Non hanno fatto alcun cenno ai suoi pregi, alle sue peculiarità. Si è parlato solo di un problema di carattere.
 

Siamo disposti ad accogliere critiche e suggerimenti. Ma noi conosciamo molto bene nostra figlia, e l'immagine che ci danno di lei non corrisponde a ciò che sappiamo di lei. Se Fagiolina a scuola è diversa da come è a casa le cose son due: o a scuola cambia atteggiamento (e allora c'è da capire quali sono i motivi), o le maestre non si sono fatte un'idea corretta di lei. Ma soprattutto ci sembra che non le sia stato ancora dato il tempo di adattarsi ad una situazione del tutto nuova.

lunedì 17 ottobre 2011

SuperEroi

"A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità", dice l'UomoRagno.
Chissà se vale anche l'inverso?
Perchè è chiaro che un genitore abbia grandi responsabilità, ma non è altrettanto certo che egli disponga di quelli che nei manga chiamano "superpoteri". Anzi, di solito nella letteratura classica e nella cinematografia corrente il genitore è una figura buona, veneranda, con saldi principi e solida statura morale, ma, quanto a superpoteri, è decisamente a corto: è un comune babbano, ha la panzetta, le pantofole, si preoccupa se tira un po' di vento, e se in strada scoppia un rissa, non corre certo in quella direzione.
Il carattere epico non è mai stato una cifra distintiva del genitore.

Ma questo è un falso.

Chiunque diventa genitore scopre immediatamente di avere delle doti da ninja che prima non aveva. E' vero: la mia panzetta è aumentata e non mi getto (più) nelle risse, però ho acquisito alcuni superpoteri che vi illustrerò nel gergo tecnico che meglio si addice alla loro descrizione, quello del Dungeons & Dragons.

- infravisione (capacità di vedere al buio la posizione dei figli addormentati)
- termosensori (capacità di conoscere la temperatura di un cibo senza assaggiarlo)
- divinazione (anticipazione degli eventi, specialmente quelli disastrosi)
- lettura del pensiero (anticipazione delle intenzioni dei figli, specialmente quelle disastrose)
- ubiquità
- fonoassorbimento (soprattutto mentre i figli dormono)
- ascesi (es.: capacità di studiare un testo accademico mentre un figlio ti ficca un dito nel naso)
- guida acrobatica (es.: capacità di guidare con una mano, mentre l'altra prende il gioco caduto dietro: questa attività necessita anche del superpotere visione posteriore, o terzo occhio)
- immunità alla nausea (es.: recuperare il gioco preferito, finito nel water)
- immunità alle malattie infettive
- cronoscopia (capacità di misurare intervalli di tempo nell'ordine di 10^-12 sec, es.: il tempo necessario a togliere la mano del figlio minore dalla porta che l'altro figlio sta chiudendo violentemente)
- ipnosi
- meteorologia
- affabulazione (es.: "C'era una volta...")
- immagini illusorie (es.: "Arriva... la mano assassinaaa... AAHHHHH!")
- resistenza alla veglia
- riflessi felini (vedi cronoscopia)
- prestidigitazione (es.: capacità di far sparire le forbici affilatissime che il figlio ha già puntato)
- disinnesca-trappole
- sciogli-nodi (soprattutto dei capelli)
- blocca-porta
- scudo mentale (resistenza a lettura del pensiero, che anche i figli hanno)
- segui-tracce
- esegesi delle scritture arcane (es.: ricette del medico, disegni dei figli, post-it dei nonni)
- immunità al marketing

Ora scappo, chè ho un appuntamento con l'UomoRagno per salvare il mondo.
A presto (?).
GF

sabato 15 ottobre 2011

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