Io e GF abbiamo letto, ormai quasi due anni fa, un libro che ci ha fatto riflettere moltissimo: "Amarli senza se e senza ma - dalla logica dei premi e delle punizioni a quella dell'amore e della ragione" di Alfie Kohn. Dalla quarta di copertina:
[...] uno dei bisogni fondamentali di ogni bambino è di essere amati incondizionatamente. Al contrario sistemi educativi quali punizioni (tra cui mettere in castigo), premi (come rinforzo positivo) e altre forme di controllo inducono i nostri figli a credere di essere amati solo se ci compiacciono o ci colpiscono favorevolmente.
Per una bella recensione vi rimando a questo post su genitoricrescono.com
Nel libro l'Autore critica, tra l'altro, i sistemi scolastici tradizionali, nei quali il bambino/ragazzo è stimolato a studiare non per il desiderio di conoscenza e l'amore per lo studio, ma solo per ottenere un buon voto, o un premio, o per evitare una punizione.
Io e GF abbiamo consigliato questo libro a molti amici, ne siamo rimasti veramente impressionati.
Ma.
Ma poi la vita di tutti i giorni è veramente dura, specialmente con una treenne vivace ed intelligente come Fagiolina, e un bimbo dolce e testardo come Nanetto.
A volte, quando siamo esasperati, mandiamo a cagare Alfie Kohn e la sua splendida teoria e il castigo ci scappa. Oppure, quando siamo sorpresi in positivo, non riusciamo ad evitare complimenti entusiasti e coccole supplementari.
Alla scuola materna, come del resto nel 99% delle scuole italiane, la logica dei premi e delle punizioni va per la maggiore. Non c'è nulla da fare. Abbiamo provato a discuterne con le maestre, ma con una classe di 28 bambini, ci rendiamo conto, un conto sono le teorie, un conto è la pratica (=tenerli a bada).
"Stare seduti sulla seggiolina" è la punizione data dalle maestre della scuola materna: quando un bambino si comporta male, viene fatto sedere in modo che si calmi un pochino e rifletta su ciò che ha combinato. Le caramelle sono invece il premio più diffuso.
Un giorno Fagiolina torna a casa e ci racconta che la maestra l'aveva messa in punizione, facendola stare sulla seggiolina, in bagno, da sola per un sacco di tempo.
-Ma ci sei stata tanto tempo?
-Sì!
-E hai pianto?
-No.
-Uhm... ti è piaciuto stare sulla seggiolina?
-Sììì!!
Allarmati, telefoniamo subito per avere spiegazioni.
La maestra, tra l'imbarazzato e il preoccupato, ci spiega che durante la mattinata un bimbo si era fatto la pipì addosso, lei era rimasta sola e Fagiolina non indossava le scarpe. Perciò si era portata Fagiolina in bagno, l'aveva fatta sedere per non perderla d'occhio mentre cambiava il bimbo e poi le aveva rimesso le scarpe.
Fagiolina, abituata a vedere lo "stare sulla seggiolina" come una punizione, aveva mal interpretato il gesto della maestra. Non aveva capito perchè doveva stare seduta.
Un altro giorno Fagiolina tornando da scuola ci racconta che la maestra l'aveva premiata.
-Ah sì? E cosa ti ha dato?
-Una caramella!
-E perchè? Sei stata brava?
-No.
-E allora, perchè ti ha premiato?
-Perchè avevo la tosse.
Insomma, Fagiolina non si orienta tanto, con 'sti premi e castighi.
Mannaggia Alfie Kohn, ci tocca darti ragione, ancora una volta.