Abbiamo parlato circa un'ora.
Le maestre hanno ribadito che Fagiolina ha un problema: quello di sottostare alle regole. E quando non rispetta una regola, o meglio, quando decide di non rispettare una regola, non c'è verso di smuoverla. Non c'è punizione, premio, blandizie o preghiera che la convinca.
Abbiamo chiesto di spiegarci quali sono le regole della scuola. Le maestre ci hanno mostrato una decina di piccoli cartelli con i disegni che le illustravano. Me ne ricordo alcuni:
Non ci si picchia.
A tavola si sta seduti.
Si butta la spazzatura nel cestino.
Si mettono a posto i giochi.
Si parla a bassa voce.
Si ascolta in silenzio.
Si gioca insieme agli altri.
E quali di queste regole Fagiolina non rispetta?
"A tavola non sta seduta, sta in ginocchio"
"Ma si alza a metà pranzo?"
"No, ma sta in ginocchio sulla sedia"
"A pranzo mangia con le mani"
"Ma sempre?"
"No, a volte"
"Non vuole andare in bagno quando glielo diciamo"
"Forse non le scappa"
"Eh, ma dopo qualche minuto dice che ci deve andare"
"Quando ha un giocattolo e un bambino va lì e glielo vuol prendere, si arrabbia/lo spinge/pizzica"
"Quando ha finito il lavoretto si alza dalla sedia e va per i fatti suoi"
"Ma l'attività la porta a termine o la interrompe a metà? Riesce a concentrarsi per concludere il lavoro?"
"Sì sì, finisce sempre. Alcuni bambini ancora non ce la fanno, ma lei sì".
"Quando mettiamo i bimbi in fila, non vuole stare in fila"
"Ma è l'unica?"
"No, ce ne sono altri che fanno lo stesso"
"Non gioca con le altre bambine, solo con i maschi. Non fa i giochi femminili" (e qui mi si apre un mondo di obiezioni, che però al momento tralascio, che sarà meglio)".
"Ma giocare insieme agli altri bambini è un traguardo che si raggiunge di solito intorno ai 3-4 anni, no? Fagiolina non ha neanche 3 anni! E a 3 anni non c'è la fase dell'autoaffermazione, la fase del no, la fase del é mio?"
"Sì, in effetti..."
Io ero piuttosto sconcertata. A me sembrava tutto normale! Ero allibita dalla serietà con cui le maestre elencavano queste gravi nefandezze. Mi veniva quasi da ridere, se solo non fossi stata tremendamente preoccupata per la serenità di Fagiolina. Mi veniva da chiedere: ma voi pisciate (scusate la crudezza) a comando? Mangiate il prosciutto con coltello e forchetta? Se vi fregano il cellulare dalle mani, non vi viene da dare una sberla a chi avete davanti?
Lo sapete qual'è secondo noi il problema VERO? Il problema è che i bambini sono VENTOTTO. Se una sgarra le regole, tutti le vanno dietro e diventa un casino. Ma ci vogliamo rendere conto che questi sono PICCOLI?
In classe con Emma ci sono 14 anticipatari (che cioè hanno due anni e mezzo).
12 bambini che provengono dalla sezione nido, che sta al piano di sotto.
Fagiolina si è trovata in una classe con 27 bambini sconosciuti, due maestre mai viste e che non sapevano nulla di lei, visto che gli incontri per la continuità nido-scuola materna non sono stati fatti. A pranzo circa un centinaio di bimbi mangia nello stesso stanzone.
La scuola è iniziata da un mese e 20 giorni. Ma voi, se foste precipitati in un nuovo ambiente di lavoro, con 27 nuovi colleghi, in un ufficio nuovo, con due nuovi capi, quanto ci mettereste ad adattarvi? Io nel mio stage a Parigi ho pianto per i primi due mesi, e i colleghi nuovi erano solo 8. E nessuno di loro mi voleva fregare il computer! E la mia capa non mi metteva in punizione se mangiavo con le mani!
Fagiolina solo tre mesi fa si muoveva liberamente negli spazi del nido, stava tutti i giorni parecchio tempo in stanza magica, dove poteva correre, saltare, fare le capriole, nascondersi, tirare i cuscini.
Ora, questa è la sua giornata:
Ore 9,30 (il suo orario di ingresso)-10: seduta per la merenda.
Ore 10-10,45: seduta ai banchi per le attività (pittura, disegno, ascolto di libri, ecc...)
Ore 10,45-11,15: gioco libero. Ma all'interno dell'aula (grande sì, ma con 30 persone dentro...).
Ore 11,15-11,30: preparazione al pranzo: tutti in bagno, tutti in fila (ordinata, mi raccomando!) per raggiungere il refettorio.
Ore 11,30-12,15: seduta a pranzo.
Noi la prendiamo alle 12,45-13 circa.
A me salta all'occhio che c'è un cambiamento enorme da quello che faceva solo tre mesi fa, o no? Alla mia osservazione che questi bambini passano un sacco di tempo seduti, mi è stato ribattuto che il lunedì escono dall'aula per andare a fare inglese con un'altra insegnante e che il giovedì fanno ginnastica/psicomotricità.
La psicomotricità alla scuola materna, vogliamo parlarne? Anche questa mi sembra un'attività molto strutturata, con regole e divieti. Tant'è che la maestra ci fa:
"Eh, poi spesso a ginnastica non riusciamo a portare a termine quello che dovremmo".
Ma se non riuscite a portare a conclusione gli esercizi che vi siete proposte, quale spiegazione vi date? Che i bambini sono troppo indisciplinati o che, semplicemente, non sono ancora in grado di svolgere ciò che pretendete? Se per una volta 'sti figli si trovano la possibilità di correre e saltare e fare le capriole, vi stupite che lo facciano veramente?
Infine, in tutta questa chiacchierata, non un cenno ai pregi di Fagiolina, alle sue doti. Come a dire: prima dobbiamo inquadrarla, poi vedremo di capirla.
La mia conclusione? Eccola: il problema non è di Fagiolina, nè delle (troppe) regole, nè delle maestre. E' della scuola, che mette insieme una mandria di bambini e vuole che stiano lì ad imparare ancora prima di lasciarli essere semplicemente bambini. Io sono benissimo in grado di capire che applicare la disciplina, in queste condizioni, è indispensabile, per l'incolumità fisica e mentale di tutti. La scuola così, per non diventare un girone infernale, ha bisogno di soldatini ubbidienti.
In questo momento i miei pensieri sono tanti, e identificare il sentimento che provo è difficile, ma se dovessi sintetizzare probabilmete direi: sconforto.
Io mangio e respiro scuola da tutta la vita, essendo figlia, sorella, nipote, cugina, amica di insegnanti. Conosco bene quanto questa categoria sia sottovalutata, bistrattata, stressata, messa nelle peggiori condizioni per svolgere la sua funzione che è, invece, forse la più importante per la società. Quindi non dò colpe alle insegnanti, che non sono messe nelle condizioni favorevoli a lavorare come, forse, vorrebbero. Lo sconforto di stasera nasce proprio dalla costatazione che anche la scuola materna non è esente dalle storture in cui è precipitata il resto della scuola italiana. Anche una scuola privata, come quella che frequenta Fagiolina.
E, visto che è un problema generalizzato, non troveremo scuole migliori di questa. Le scuole statali o comunali soffrono delle stesse lacune: troppi bambini, pochi insegnanti, pochi materiali, poca interattività con i genitori.
Una piccola parte di me era orgogliosa che la mia bambina, pur così piccola, dicesse NO a certe costrizioni. Ero quasi contenta che le punizioni non avessero effetto su di lei, che se la ridesse. Che non fosse allineata. Poi però ho pensato che questo la isolerà, e ne soffrirà, si sentirà diversa. E si dovrà adattare, per non sentirsi "sbagliata".
A me questa scuola italiana non piace. Lo sapevo, lo temevo e avevo mandato Fagiolina al nido con mille dubbi. La meravigliosa esperienza dello scorso anno ha solo rimandato l'impatto con questo mondo che a 3 anni la vorrebbe già senza personalità. Ora ci siamo in mezzo. Che dovremmo fare?
Scrivo di nuovo qui il pensiero di Maria Montessori, per confortarmi un po'.
"Non si può essere liberi se non si è indipendenti; quindi, ai fini di raggiungere l'indipendenza, le manifestazioni della libertà personale debbono essere guidate dalla primissima infanzia."
P.S. Ieri pomeriggio siamo stati con Fagiolina al cinema a vedere Arrietty-Il mondo segreto sotto il pavimento, l'ultimo film dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, di cui siamo grandi fan. E' stata bravissima: quasi due ore seduta buona e attenta (uhm, sì, si è alzata un paio di volte). Non male per una bambina sregolata, no?
concordo su tutto. Aggiungo però che secondo me non è vero che non è neanche colpa delle insegnanti. Fare l'insegnate è una missione, se non hai il talento non devi farlo. Come un medico, come un prete. Responsabilità troppo grosse.
RispondiEliminaVi abbraccio forte!
Ciao, ti capisco e nutro gli stessi dubbi. Se rimaniamo a Parigi (dove tra l'altro io lavoro da alcuni mesi, ma proprio oggi i nervi mi hanno ceduto davanti a tutti i colleghi....uff), l'anno prossimo la grande iniziarà la scuola dell'obbligo e la piccola la materna. Anche qua sono inquadrati e sono tanti per classe. Per ora però (siamo qui da un anno) con la materna tutto ok e la piccola ha la tata. Temo settembre 2012. Anche perchè forse rientriamo in Italia e non so se la scuola sia meglio qua o la..... La tua Fagiolina capirà da sola come adeguarsi alle regole, spero solo che non sia oggetto di eccessive punizioni: è piccola e i bambini devono poter giocare ed esprimersi. Qui dicono "travailler".... SIGH!
RispondiElimina@Elga: mi fai cadere il mito della Francia "facile" per le famiglie con bambini! Comunque, sulla carta la scuola italiana (materna ed elementare) è (stata) tra le migliori del mondo. Ma negli ultimi 10 anni, anche a detta di mia madre, insegnante elementare da 40 anni, le cose sono molto cambiate, specialmente a causa della mancanza di risorse. Una scuola dove tutto dipende dalla fortuna, da "quale ti insegnante ti capita" non va bene, secondo me. Per quanto riguarda le punizioni, Fagiolina sembra non risentirne, anzi, se ne diverte. La mettono per qualche minuto seduta sulla sedia per calmarsi e riflettere su cosa ha fatto, niente di più. E' che noi siamo proprio superallergici al concetto di punizione e premio, in generale, e quindi questa cosa, che probabilmente ad altri genitori non interessa affatto, ci ha colpito molto. Auguri!
RispondiEliminaAnche a me sembra che la tua Fagiolina abbia un comportamento normale per una bambina di quell'età... Non ci vedo niente di grave in quello che dicono le maestre...
RispondiEliminaCarino il tuo blog, l'ho inserito tra i miei preferiti!
Thank you for sharring
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