venerdì 14 marzo 2014

STANCHEZZA

STANCA. Proprio scritto così, con tutte maiuscole. Non trovo altre parole che mi definiscano meglio in questo periodo. Quando sono così stanca mi ammalo. Ma anche quando sono malata gli impegni non si possono lasciare: assentarmi dal lavoro significa cedere turni, cedere turni significa meno soldi in busta paga, e in questo periodo, in cui bisogna calcolare tutto per arrivare a fine mese, non possiamo permettercelo. Eh sì, le gioie del mio contratto: l'assenza (pagata) per malattia è un'utopia.
Non parliamo poi delle assenze dal lavoro di mamma... i figli quando ti vedono in difficoltà diventano degli squali senza cuore. Sentono l'odore del sangue e improvvisano richieste continue al solo scopo di vederti stramazzare e chiedere pietà.
In queste condizioni, forse anche con la febbre (ma a che serve misurarla se tanto al lavoro devi andarci lo stesso?) ho fatto due turni di notte, uno dietro l'altro. Niente riposo diurno, niente sonnellini riparatori. Niente di nuovo.

Insomma, stamattina alle 5,45 suona il campanello in guardia. Il tempo di alzarmi e mettermi le scarpe che il tizio si è attaccato al campanello e non la smetteva più. Ci avrò messo un minuto ad aprire, non di più.
-Scusi, mi dà un attimo il tempo di venire ad aprire?
Mi guarda con aria un po' beffarda e mi fa:
-Sì sì, scusa se ti ho svegliato...
-No, non è perchè mi ha svegliato, ma perchè non c'è bisogno di suonare così tante volte il campanello, sono qui, ho sentito!
-Ah, eh, perchè non sei venuta subito e ho pensato che non c'eri...
-Ma se non ero in ambulatorio avrei messo il cartello, no?
-C'hai ragione. Sono venuto per...

Insomma, sono andata a fare la visita domiciliare a sua moglie, senza battere ciglio. Visita accurata con tutti i crismi. Alla fine sono stati pure gentili, mi hanno offerto un caffè, mi hanno chiesto se potevo prenderli come miei pazienti. Forse non si aspettavano che -Oh, OoHH!!- dopo avermi svegliata dal mio profondo sonno riuscissi ad essere così lucida da fare una visita e una diagnosi accurata.

Io non c'ho voglia di fare l'antipatica, e non voglio apparire come una che ci tiene al titolo, ma a quel punto gli volevo dire:
-Ma se ti veniva ad aprire un uomo, lo avresti chiamato "signore" o "dottore"? Perchè allora a me mi chiami "signora" e non "dottoressa"? E perchè mi dai del tu? Se veniva un dottore gli avresti dato del tu? E va bene che mi hai svegliato, ma mica mi hai beccato in qualche flagranza di reato sai? Io ho il letto di là, POSSO dormire, ne ho il diritto, la legge me lo permette sai?

La gente mi chiede come mai, anche quando ho dei turni buoni senza chiamate nel cuore della notte, torno così stanca. Mi fanno:
-Ma se non ti chiama nessuno approfittane no? dormi!
Io al lavoro, anche se ne avrei il diritto, non dormo. Sonnecchio. Dormo con un occhio aperto. Faccio pisolini con risvegli ogni 20 minuti. E poi solo per qualche ora, dall'una alle sei, di solito. Perchè io odio vedere quello sguardo beffardo della gente, odio che pensino che sto lì a farmi delle grasse dormite mentre loro pagano (con le tasse), che cazzo, guardali là 'sti dottorini che noi li paghiamo profumatamente (ah ah!) e loro se la dormono, ma gli faccio vedere io, adesso, se non scattano appena suono/telefono!!

Cheppalle 'sti sguardi della gente. Non ci pagate, avete un servizio aggratis e ci trattate sempre da cazzo. Se vi facessi pagare 200 euro (di tasca vostra) a visita domiciliare, come avviene in altri Paesi, mi guarderesti con quell'aria di sufficienza? Mi chiameresti signora? Varrei di più, se mi facessi pagare di più?

Mi devo comprare un paio di ciabatte, così da infilarle immediatamente e scattare più velocemente ad aprire la porta. Così magari mi evito un minuto di odiose scampanellate. E quello sguardo.