domenica 25 agosto 2013

Il bello che non ti aspetti

Tempi di crisi. Ce lo sentiamo ripetere da sempre, noi nati negli anni 70, perciò un po' ci siamo abituati, un po' non ci facciamo più caso. Poi accadono quelle piccole cose che cominciano a fartici credere. Non che io abbia mai pensato, come diceva qualcuno, che la crisi in Italia non c'era perchè i ristoranti sono tutti pieni, però in effetti di SUV e barche mi pare di vederne parecchi in giro. Eppure l'hard-discount dove facciamo la spesa da ormai molto tempo è ogni giorno più affollato. Al distributore di benzina più economico della zona c'è sempre la fila. Conosco sempre più persone che stanno imparando a farsi l'orto in casa.

Per la famigliuola quest'anno è andata così: dopo un'attenta valutazione dei nostri conti in banca e una sbirciata alle ragnatele nei nostri portafogli, si è deciso che o si stava a casa o ci si "accontentava" dell'appartamentino in montagna dei miei. Tale appartamentino, in possesso della mia famiglia da circa 35 anni, si trova sui Sibillini, in un residence che vide nei primi anni '80 tutto il suo splendore, e che nei lustri seguenti è diventato un luogo solitario, silenzioso, pieno di cartelli "vendesi" o "affittasi". Per alcuni un posto squallido e decadente, per noi, che ci andiamo spesso nel weekend, è il luogo del silenzio e della rigenerazione. Durante la maggior parte dell'anno anche il baretto è chiuso, non c'è anima viva in giro e si può godere appieno dei paesaggi, degli odori, della lontananza -in senso fisico e psicologico- dalla quotidianità. L'ideale per dormire e riposare all'ombra dei faggi del vicinissimo bosco. Il posto dà un po' la sensazione di Overlook Hotel, ma a noi certi brividi piacciono.

Però per la vacanza lunga, quella seria, quella dell'agosto italiano, l'avevamo sempre snobbato. Agli amici abbiamo detto: "Eh no, quest'anno andiamo solo a Sassotetto..." e alcuni ci hanno guardato con compassione.
Oggi, rientrati da 12 giorni di vacanza, mi ritrovo a pensare: "Perchè ci siamo affannati per anni a fare centinaia di faticosissimi chilometri, tornando noi stanchi e i bambini isterici, quando avevamo questa meraviglia a 2 passi? Stolti!".

La necessità del low-cost (de spende poco, per dirla come la sta) ci ha fatto (ri)scoprire luoghi, persone e ritmi che ci stavano sotto il naso e che non vedevamo. Mi sono riaffiorati alla mente un sacco di ricordi d'infanzia, quando mia madre mi portava su per tutto agosto, e c'era un sacco di gente e di cose da fare. E in effetti il villaggio, in agosto, si rianima e si riempie di famiglie e di bambini. Chissà se è così ogni agosto o accade solo da pochi anni, ennesimo segno della crisi e dell'impossibilità di fare viaggi dispendiosi?

Abbiamo fatto alcune passeggiate, con Fagiolino nel mei-tai sulle spalle, e gli altri due che -bravissimi- hanno camminato: alla scoperta dei boschi, delle foglie, dei cespugli, degli insetti, dei ruscelli, delle bacche, dei bruchi, delle orme, delle pozzanghere. Abbiamo fatto il bagno al Lago di Fiastra, dove abbiamo incontrato per caso degli amici che campeggiavano, dove abbiamo poi scambiato un incendio per un barbecue e visto l'elicottero della forestale che pescava l'acqua del lago per spegnerlo.
Il lago di Fiastra

Siamo capitati in un rifugio in cui si suonava musica celtica. Abbiamo fatto il picnic di rito al Santuario della Madonna dell' Ambro, un must ferragostano per decine di famiglie risparmiose, abbiamo bagnato i piedi nel torrente, ammirato la cascata e i monti boscosi.
La Gola dell'Infernaccio
Abbiamo iniziato il percorso per la Gola dell'Infernaccio, siamo arrivati alle Pisciarelle, i bambini hanno ammirato i mille rivoli d'acqua che scendono dal monte e abbiamo annusato l'odore muschioso e gelido che spira dall'orrido. 

Le Pisciarelle (foto di Carlo Bonini su Flikr)
Abbiamo pranzato per lo più a casa, ma anche ai rifugi, al ristorante vicino e a quelli meno vicini: pasti tradizionali, ambienti con poche pretese, ma siamo sempre stati accolti con gentilezza, noi e i nostri bambini (dopo la recente esperienza, siamo sempre sul chi va là quando andiamo a mangiar fuori). Abbiamo ritrovato degli amici che hanno la casa vicina alla nostra, ci hanno fatto conoscere un sacco di gente (loro sono molto più introdotti, noi a confronto siamo degli orsi solitari) e abbiamo qualche volta frequentato lo spiazzo antistante la guardiola del custode del villaggio: l'abbiamo soprannominata "la piazzetta" per ridere su di altre ben più famose e ricche "piazzette" italiane.
Siamo stati ad un rifugio senza lasciarci intimidire dalla pioggia e dalla nebbia, abbiamo giocato a pallavolo nel prato (saranno stati 10 anni che non lo facevo!), i bambini hanno fatto quelle amicizie fugaci dell'estate, quelle che giochi un pomeriggio insieme e poi non ti rincontri mai più.
Il Rifugio Amandola
Ci siamo anche sbomballati di cartoni in un paio di giorni piovosi, i bambini hanno fatto i soliti capricci sparsi, noi abbiamo perso le staffe un paio di volte. Mica siamo tutti santi, noi.
Abbiamo (ri)visto e (ri)visitato i piccoli centri abitati della zona, splendidi paesini, gioielli marchigiani che di più non si può: Sarnano, San Ginesio, Amandola, Bolognola, Fiastra, Acquacanina, Montefortino.
Il 17 agosto c'è stata la Festa della montagna: il grande spiazzo vicino al residence si è animato come non avrei mai pensato. Questa era la festa che da bambina aspettavo per tutta l'estate, la festa dove vinsi la corsa coi sacchi, la festa dove c'era la bancarella dello zucchero filato. Una festa che per vent'anni era stata soppressa, e l'abbiamo ritrovata! Abbiamo costruito un aquilone, fatto il decoupage, Fagiolina ha vinto una gara di tiro alla corda, io e GF abbiamo tirato con l'arco, per Nanetto c'erano i cavalli  da accarezzare e osservare, per Fagiolina c'era un asinello (portato dalla sempre splendida Federica de La Quercia della Memoria) da poter montare, abbracciare e conoscere.
E' stata una bella vacanza, non ce l'aspettavamo proprio. Siamo tornati un pochino più rilassati (non troppo, il relax totale non è più di questo mondo, per noi), i bambini non vedono l'ora di tornare, abbiamo gli occhi e il cuore pieni di bellezza. Lo rifaremo.

P.S.: linko qui un bel video sui Sibillini, i nostri Monti Azzurri (realizzato dal fotografo Giorgio Tassi). Sono luoghi aspri: non hanno, ad una prima occhiata, l'aspetto accattivante di altri monti. Come noi marchigiani, sembrano rudi e antipatici al primo impatto, ma poi svelano una grande generosità. Sono monti con nomi misteriosi e affascinanti, pieni di segreti e di magie pagane: l'antro della Sibilla, i Laghi di Pilato, le Gole dell'Infernaccio e tanti altri toponimi che svelano (o nascondono) leggende antichissime. Per chi legge questo blog e sente questi nomi per la prima volta, cercate su Google immagini e storie, vi si aprirà un mondo.