mercoledì 31 luglio 2013

Non è un Paese per famiglie (numerose)

Ieri ci è successo un episodio molto molto sgradevole. Se ci penso ancora mi vengono le lacrime per la rabbia.
Per festeggiare il compleanno di mio marito mia suocera ha gentilmente invitato noi e i miei genitori a pranzo fuori. Andiamo a prendere Nanetto al nido e partiamo tutti e 5 per il ristorante. All'arrivo a N., primo intoppo: la cittadina, meta turistica balneare, ha tutto il centro chiuso al traffico. Il vigile che incontriamo fa spallucce alle nostre proteste: una famiglia con 3 bambini piccoli, passeggino, borse e seggiolini vari non merita facilitazioni. Vabè. Parcheggiamo dove si può, ovviamente a pagamento, e ci incamminiamo: circa mezzo chilometro sotto il sole con tutto l'ambaradan al seguito. Continuiamo a chiederci se 'sta gente i turisti li vuole o cerca a tutti costi di farli scappare. Ci sembra una follia, ma è la solita follia cui siamo abituati.

Arriviamo al ristorante. Bello, molto bello: a picco sul mare e con enormi vetrate che consentono di vedere uno splendido panorama a tuttotondo. Ma la (unica) scalinata per raggiungere la sala è ripidissima e stretta. Niente rampa. Ci carichiamo bimbi, borse e passeggino in braccio e scendiamo. Ci siamo abituati.
Il ristorante è vuoto: ci siamo solo noi.
Ambiente fighettino, apparecchiatura elegante, camerieri schierati.
Chiediamo un seggiolone e ci portano il solito seggiolone di legno, carino per carità, ma chiunque abbia dei bambini sa benissimo che in un seggiolone così i bambini cadono o scivolano sotto, non essendoci nè cintura nè fermo in mezzo alle gambe.
Scomodo!!!
Nel 90% dei ristoranti italiani c'è sto seggiolone. Nessuno che si ponga il problema della sua praticità. Vabè. Ci siamo abituati.

Ordiniamo. Non c'è modo di far star seduto Nanetto, che ha già mangiato all'asilo, è stanco e per questo non sta fermo un attimo. Lo lasciamo libero, il posto è grande e siamo soli. Fagiolino lo leghiamo al seggiolino portatile che abbiamo portato, un po' protesta, un po' piagnucola, un po' smangiucchia il pane sbriciolando in giro. Fagiolina ormai è brava, sta seduta e si fa coccolare dalla nonna e dalla zia. Io e GF un po' ci rilassiamo, un po' facciamo i polipi a richiamare, imboccare, raccogliere, abbeverare, prevenire bicchieri in frantumi. Il solito. Ci siamo abituati.
Nel frattempo arriva un gruppetto di 3 persone che si siede a 2 tavoli di distanza da noi, e una coppia con un cane un po' più in là.
Nanetto continua ad andare di qua e di là, ruggisce come fa il leone, corre sulla terrazza, gattona un po' per terra. Il pranzo procede. Antipasti. Primi. All'arrivo del secondo percepisco delle urla che sovrastano il chiacchiericcio della nostra tavolata. Solo io sembro accorgermi. Una signora del gruppetto dei 3 sta gridando. Cerco di fermare il vociare dei familiari, cerco di capire. Mi sembra troppo strano... eppure... sì, ce l'ha proprio con noi, con Nanetto e Fagiolino. Grida dal suo tavolo che dobbiamo farli smettere, che lei sta parlando di lavoro, che Nanetto urla da non riuscire a farli parlare, che Fagiolino continua a piangere, ma che sistema è?, basta distrarli un po', anche io ho i figli, che vi credete, ma i miei non si comportano così, ma che genitori siete, il bambino sta pure per terra!!

Io ho sentito il sangue arrivarmi al cervello e in un nanosecondo non c'ho visto più. Anche io le ho urlato qualcosa contro. Non mi ricordo neanche cosa ho detto. Qualcosa tipo "Signora stia calma, ma le pare il modo, ma lei ce l'ha i figli?". Lei continuava a urlare contro me e i miei figli. Ho preso su Nanetto e sono andata via. Ho detto a GF di prendere Fagiolino e venire via, che lì non eravamo graditi. Abbiamo lasciato i parenti e Fagiolina lì.
Però GF, prima di venire via, ha chiesto al cameriere se riteneva che la signora avesse ragione. E il cameriere ha detto che sì, la signora in effetti aveva ragione, che i bambini disturbavano.

Abbiamo aspettato di fuori (almeno nella piazzetta il panorama si poteva guardare facendo tutto il chiasso che si voleva) che il pranzo finisse. Quando i nostri familiari sono venuti via abbiamo raccolto le nostre cose e siamo andati via anche noi. Mia suocera ha pagato il conto completo. Nessuno sconto. Non una parola di scuse.

Adesso io ancora la mente fredda non ce l'ho, ma a me è sembrata una situazione orrenda. Disgustosa. Una stronza si mette ad urlare, da un tavolo all'altro, ai miei figli e a me e il cameriere le dà ragione!
Io non dico che i bimbi fossero dei santi. I bambini sono dei rompicoglioni, si sa. Pure io, quando non ne avevo, a volte ero parecchio infastidita da questi mocciosi urlanti che mi correvano intorno al tavolo. Ma MAI e poi MAI mi sarei sognata di avere una reazione del genere. Ti danno fastidio? Ti alzi e gentilmente vieni a chiedere che facciano più piano. Oppure chiami il cameriere e gli chiedi che ci dica di tenerli più calmi.
NO.
In questo ristorante di merda si tollera, anzi, si approva che dei clienti urlino da un tavolo all'altro contro dei bambini. Cosa significa questo? Che in quel ristorante i bambini non sono graditi. Perchè se accetti che ci siano dei bambini nel locale, accetti che ci sia rumore. E' inevitabile. I bambini sono così. Non sono dei pupazzetti inanimati che se ne stanno fermi  e compostini per 3 ore ad usare le posate da pesce. Oppure lo dici: "In questo ristorante non si accettano bambini". Però i cani sì.
MA DIMMELO PRIMA, NO? non mi guardare con quella cazzo di aria di disapprovazione, con quella puzzetta sotto il naso, non stare ad aspettare che mio figlio faccia la mossa sbagliata. Ma noooo, col cacchio che io, ristoratore, rischio di perdere dei clienti. Io faccio venire le famiglie con bambini, e POI le faccio sentire una merda, tanto ormai hanno consumato e gli tocca pagare.

Il bello è stato che mia madre, alla fine del pranzo, è venuta su e mi ha detto che avevo fatto male a rispondere in quel modo. Bè, forse sì, ma certo non avevo cominciato io.
Ci fosse una volta che mia madre si schieri dalla mia parte. Ma ci sono abituata. E' andata così per tutta la mia vita. Però speravo che si schierasse almeno dalla parte dei nipoti.
E invece se ne sono rimasti lì a magnà il loro pranzo mentre noi siamo andati fuori. Chissà, forse pensavano che in fondo la signora aveva ragione. Che dovevamo stare più attenti ai bambini. Che, come al solito, dovevamo correre per tutto il tempo dietro a loro, e ingoiare qualche boccone frettoloso qua e là. E allora perchè andare a pranzo fuori? Chi ce lo fa fare, di stare tutto il tempo col culo stretto perchè qualcuno potrebbe protestare, con sedie scomode, piatti scomodi, bagni scomodi, scale scomode?
Ah, ecco... siccome era pure il nostro anniversario di matrimonio avevamo pensato che, per un giorno, potevamo anche divertirci. Stolti.

Mai più.
Mai più un ristorante fighetto.
Mai più con persone che non hanno idea di cosa sia avere 3 bambini piccoli.

Secondo me una roba del genere in Svezia non sarebbe mai successa. Correggetemi se sbaglio.

P.S. Su tripadvisor farò presto la mia recensione del ristorante "La Torre" di Numana.