Capitolo 1: Questione di nomi
Fagiolina ha cominciato l'inserimento alla scuola dell'infanzia. Che poi ho scoperto in questi giorni che si chiama così, quando ai miei tempi si chiamava asilo (nooooooo! Adesso per "asilo" si intende l'asilo nido!!), e poi si chiamava scuola materna. Ho fatto una testa così tutta l'estate a Fagiolina dicendole che sarebbe andata alla scuola DEI GRANDI, la scuola materna, e adesso non ho il coraggio di dirle che mi sono sbagliata e che si chiama scuola dell'infanzia. E poi, perchè non più scuola materna? Era troppo tenero, troppo fregnone? Meglio una spersonalizzata scuola dell'infanzia? mah.
Capitolo 2: Le voci di corridoio
Tutti, dico tutti, mi avevano avvertito: Marghe, scordati l'ambiente affettuoso del nido. Alla scuola dell'infanzia si cambia registro. Genitori più frettolosi. Classi più numerose. Meglio scordarsi coccole e attenzioni, o per lo meno, non darle per scontate. Alla scuola dell'infanzia si va per imparare.
Avete presente il passaggio traumatico dalle elementari alle medie? Ecco, il nido sta alle elementari come la scuola dell'infanzia sta alle scuole medie.
Capitolo 3: Insegnati e sostitute
Alla riunione preliminare che avevamo avuto un mese fa con le insegnanti avevamo scoperto che entrambe le titolari erano in gravidanza, per cui sarebbero presto andate in maternità, prima una e poi l'altra, e quindi per buona parte dell'anno ci sarebbero state delle sostitute. Le quali, presentandosi, non è che ci abbiano fatto tutta questa grande impressione. A parte il fatto che mentre si parla ad un pubblico non è carino tenere le braccia dietro la schiena e dondolarsi come una bambina che deve fare la pipì, abbiamo pensato: se sai che devi presentarti, che devi parlare a dei genitori che ti affideranno i loro figli, bè, almeno preparati due parole, mica devi scrivere un discorso, ma avere in mente qualcosa da dire, qualcosa di sensato, qualcosa che non sia una serie di ehm, che dire, insomma, cioè. La mia professoressa di italiano del liceo -buonanima- ci teneva a queste cose, e io ci faccio caso, ecco.
Capitolo 4: Scuola pubblica-scuola privata
Questa scuola dell'infanzia è privata. L'abbiamo scelta fra mille dubbi. Non siamo fan della scuola privata, in generale, ma in questo caso quella comunale non ci convinceva: lì figli di amici e conoscenti avevano avuto, secondo me, delle insegnanti poco attente. Abbiamo deciso di non pensare alle spese e cercare il meglio possibile. Ci siamo rivolti a questa scuola perchè ha un'ottima reputazione; perchè mia madre, insegnante elementare, mi aveva detto che i bambini provenienti da lì sono sereni, indipendenti e ben preparati; perchè anche le educatrici del nido ci avevano confermato che sarebbe stata un'ottima scelta. E' stato il mio asilo, ormai più di 30 anni fa. Fagiolina andrà nella mia stessa aula. Se durante l'anno dovessimo scoprire che paghiamo una paccata di soldi di retta per una scuola che neanche ci soddisfa, bè, ci girerebbero parecchio.
Capitolo 5: L'inserimento
Insomma, dopo aver preparato una vagonata di materiale da portare il primo giorno, eccoci giungere nella nuova scuola: giovedì 1 settembre, alle 9,30 io e Fagiolina facciamo il nostro ingresso.
Sono subito spaesata. L'insegnante che non doveva ancora essere in maternità non c'è. Riconosco solo una delle sostitute. Poi ci sono altre signore: sono mamme? Sono insegnanti? Nessuno si avvicina, nessuno ci accoglie, nessuno si presenta. I bambini che fanno l'inserimento con Fagiolina sono solo 3, per cui l'impegno per le educatrici non è talmente oberante da non potersi fare avanti e fare almeno un ciaociao con la manina.
Fagiolina, per fortuna, è tranquilla: si fionda sui giochi e non si accorge dei miei dubbi.
Mi siedo ad un tavolino, mi guardo attorno. Conosco i genitori di un altro bambino. Chiedo informazioni a loro: le due maestre sono entrambe in maternità, una tornerà a gennaio, l'altra dopo Pasqua, una delle sostitute è stata dirottata su un'altra classe, e quindi c'è la sostituta della sostituta. Me la indicano.
Mi alzo e mi presento. Ecco, ci voleva tanto?
-Fagiolina, questa è ***, è la tua maestra.- Ecco, le ho fatte io le presentazioni.
A quel punto si avvicina l'altra, mi dà la mano e anche un questionario da compilare.
Sì, lo so, sono pignola. Però certi dettagli sono importanti, rivelano molto.
Al nido l'educatrice ci incontrò personalmente qualche giorno prima, ci fece una lunga intervista per conoscere noi e Fagiolina, ci dedicò oltre un'ora di tempo. Quando Fagiolina entrò al nido, il primo giorno, l'educatrice sapeva già molte cose di lei e di noi.
Questa qua mi hanno messo un foglio e una penna in mano.
Fagiolina ha giocato, ha esplorato l'aula, ha litigato un po' con i suoi nuovi compagni. Le maestre hanno interagito molto poco con i bambini, con i genitori, tra di loro. Un po' osservavano (e questo va bene, è molto montessoriano), ma un po' sembravano annoiate. Sembrava che aspettassero che quell'ora passasse. Potevano strutturare un po' quel tempo, far fare un gioco, cantare una canzoncina. Sono state piuttosto passive. E fredde. E quando ne avranno 28, di bambini??
Il primo giorno sono stata in aula con Fagiolina un'ora.
Il secondo giorno è venuto anche GF, siamo stati con lei mezz'ora, siamo andati via e siamo tornati a prenderla dopo mezz'ora.
Da lunedì la lasceremo un paio d'ore.
Da martedì comincerà a fare anche il pranzo. Inoltre, da martedì entreranno altri 12 bambini.
Capitolo 6: Gli altri genitori.
Ancora piccoli dettagli, ma io e GF ci facciamo caso.
Alla riunione di un mese fa la maggior parte degli altri genitori chiacchierava ad alta voce nelle retrovie mentre le insegnati illustravano le attività della scuola. Alle nostre richieste di fare silenzio, perchè non sentivamo niente, hanno risposto con la massima indifferenza.
Venerdì, in aula, si parlava con le insegnanti del fatto che nella classe ci sono dei bambini anticipatari, che cioè entrano alla scuola dell'infanzia pur non avendo ancora 3 anni (e che non li compiranno entro l'anno). E una mamma ha commentato: -Del resto, 'sti figli non si sa mai dove metterli!- A me i genitori che considerano i figli come dei pacchetti e, di conseguenza, l'asilo come un parcheggio, a me 'sti genitori stanno parecchio sulle balle.
E poi, quando il secondo giorno è stato il momento di lasciare i bambini un po' senza di noi, gli altri genitori se ne sono andati di nascosto, approfittando di un attimo di distrazione dei figli. Ma che, si fregano così i bambini? Li si tratta con così poco rispetto? Noi quando siamo andati via abbiamo preso Fagiolina da una parte, le abbiamo detto che saremmo andati via un pochino e poi saremmo tornati a prenderla. Fagiolina è stata tranquilla, ha detto -va bene- ed è tornata ai suoi giochi. Penso che andare via alla chetichella, di nascosto, crei nei bambini un grande senso di insicurezza. Probabilmente pensano: -Ma come, se mi giro un attimo la mamma se ne va senza dire niente? Allora gli sto attaccato addosso come una cozza, così non mi frega!- Io penso che con i bambini bisogna essere onesti, sempre, e aver fiducia in loro. Le maestre queste cose dovrebbero saperle (ancora una volta, le educatrici del nido ci dissero di salutare sempre i bambini quando andavamo via, senza troppa enfasi o ripensamenti, ma di farci vedere), e invece non hanno detto niente!
Conclusioni.
Fagiolina sembra contenta. Dico sembra, perchè a leggerla con attenzione, si vede che non è completamente serena. In questi giorni è capricciosa, ha avuto delle piccole regressioni. Niente di preoccupante, penso sia tutto normale. Forse capta anche la nostra ansia, che noi cerchiamo di nascondere dietro l'entusiasmo che tentiamo di trasmetterle. Ma mica è scema, lo sappiamo bene. Fagiolina è esigente, sa quello che vuole. Non si accontenterà tanto facilmente.
Speriamo, speriamo bene!
Ciao!
RispondiEliminaIl mio primo commento sul tuo blog - piacere!
Mi ha fatto molto ridere la prima parte del tuo racconto: nonostante io abbia solo 23 anni, trovo anch'io difficile districarmi con i nomi delle scuole!
Oggi, da te, ho imparato che ha ricambiato nome ... -.-"
In bocca al lupo con Fagiolina!
@Amedeo: ciao, sono contenta di trovarti qui! Come avrai visto ti ho linkato recentemente, il tuo blog mi è piaciuto molto! Continua a seguirci!
RispondiEliminaCiao... mi figlio inizierà la materna... ops... la scuola dell'infanzia... il 12 settembre. E' una scuola pubblica. I genitori avranno la riunione con le maestre giovedì 8. Io non so nulla. Sono spaventata. Il tuo racconto non mi rassarena affatto. Forza e coraggio, ho una fifa boia io!!!
RispondiEliminaCiao! complimenti per questo blog... e come ti capisco!!! Anna è andata lo scorso anno per la prima volta alla "scuola dell'infanzia", già alla prima riunione avrei voluto insegnanti e bidelle diverse e così per tutto l'anno!
RispondiElimina@Stefania: il positivo di tutto questo è che comunque Fagiolina sembra contenta. Anche oggi era tutta allegra, sia quando l'abbiamo portata, sia quando l'abbiamo ripresa. Queste fasi di passaggio sono delle prove, per loro e per noi genitori. Quanti passaggi abbiamo vissuto nella nostra vita? Io tanti, e anche se allora furono momenti duri, ora li ricordo come occasioni di grande crescita.
RispondiElimina@Francesca: grazie per i complimenti! Eh... io mi sono imposta di non litigare (con genitori o insegnanti) prima di Natale. Ci riuscirò? Poi però, se necessario, libero sfogo fino a Pasqua!;-)
Marghe io ho la mia piccina che tra pochi giorni comincerà il suo secondo anno di scuola dell'infanzia (statale).
RispondiEliminaPosso dirti che lo scorso anno è stata un'esperienza positiva, per fortuna: inserimento fatto in due giorni senza pianti disperati nè sparizioni mie all'improvviso e di nascosto da lei; maestre gentili e discretamente preparate, non alle prime armi; bambini educati in linea di massima; la bidella davvero impagabile, un aiuto fondamentale per le maestre in alcuni frangenti; ambiente carino, piccolo (solo 2 classi) e pulito.
Punto dolente, purtroppo, il discorso del sostegno: la mia bimba ha un disturbo pervasivo dello sviluppo (non gravissimo per fortuna) e perciò ho fatto richiesta e ho ottenuto per lei 12,5 ore di sostegno alla settimana. Bene. Si....se non fosse che la maestra di sostegno è stata nominata all'inizio di novembre e che era una brava giovane donna, anche mamma di due bamnbine ho saputo, che aveva affetto da vendere per la mia piccina ma pressocchè nessuna competenza, nè preparazione al suo ruolo.
Una vera delusione, un'occasione mancata per mia figlia. Meno male che le due maestre di sezione hanno fatto un ottimo lavoro con lei, nonostante fossero occupate con altri 21 bambini. Si sono sforzate di farla interagire e di inserirla più possibile nel gruppo, riuscendoci oltre le mie aspettative.
Va beh...scusa la lunghezza del commento, è una cosa che mi sta davvero a cuore...
Ti auguro di non dover rimpiangere la retta e che durante l'anno le cose vadano sempre meglio, sorprendendoti in positivo :-)
Ciao!
Maris
@Maris: ma come mai questa insegnante di sostegno non era preparata? Come aveva fatto ad entrare in una scuola statale? Non c'è un concorso? Mia madre ha lavorato tantissimi anni come insegnante di sostegno, ma dopo aver fatto un lungo corso di preparazione e lunghi tirocini con portatori di handicap anche gravi. In una scuola pubblica i controlli dovrebbero essere anche maggiori che in una scuola privata, no?
RispondiEliminaEh si, Marghe....dovrebbe essere così, ma ti ribadisco che quell'insegnante ha fatto per lo più compagnia a mia figlia, non molto di più.
RispondiEliminaAll'incontro con lo pisicologo della Asl locale per compilare il PDF (Profilo Dinamico Funzionale) fu lui a doverle dettare cosa scrivere...pensa tu!
Spero che quest'anno vada meglio, davvero!