lunedì 11 luglio 2011

Il tempo della felicità

Con questo post partecipiamo alla Caccia al Tesoro 2011 "Sogni e Desideri" di Mammafelice.
Il tema di questa settimana è "Il tempo della felicità: Desidero il tempo di…Trovo il tempo di…".
Barbara ci chiede:
Per essere felici occorre anche il Tempo della felicità: tempo per sè, per i propri interessi, per annoiarsi e per creare… Che tempo dedico alla mia felicità? Quanto tempo dedico a me stessa?

Mi ricordo benissimo come trascorrevo questo periodo quando ero piccola: non c'era la scuola, molti degli amici erano in vacanza, e le mie giornate trascorrevano lente, lentissime, sonnacchiose, noiose, tra un fumetto e una corsa in bici, stesa in giardino a guardare le nuvole e ascoltare le cicale, in attesa che mamma mi chiamasse per il pranzo.

Appena tornati da qualche giorno di vacanza in montagna, boccheggianti per la fatica di spostamenti di passeggini e borsoni nella calura di quaggiù, tra Nanetto urlante e Fagiolina in fase scassa-min..ia, le domande di Barbara sembrano una provocazione. Eh sì, sono definitivamente terminati i tempi del "si parte quando ci va, ci portiamo due cose, quando abbiamo voglia ci fermiamo".
Più si cresce, più ci si accorge che il bene più prezioso è proprio il tempo. Io e GF ce lo siamo detti, sospirando (sconfortati), tante di quelle volte... E quando si diventa genitori, il tempo per sè diventa come un sorso d'acqua nel deserto: agognato, indispensabile, sempre insufficiente.
Hai voglia a sfoderare il multi-tasking, a cucinare con una mano, caricare la lavatrice con un piede e imboccare il Nanetto con l'ascella: quel che si guadagna da una parte, sfugge dall'altra, sempre. Una volta è perchè Fagiolina ha fatto la pipì per terra proprio quando stavi uscendo, un'altra perchè Nanetto ha fatto il vomitino sulla tua camicia appena stirata (uhm...stirata? E chi stira più?? Diciamo: appena lavata.), un'altra perchè se per una volta sei riuscita a metterli a dormire senza crollare anche tu, quel tempo che ti sei guadagnata te lo devi spendere per portare almeno via l'umido, che altrimenti ci va da solo al cassonetto. E non stiamo mica parlando di tirare a lucido la casa o di cucinare manicaretti! qua si sopravvive, cercando di nutrirsi, lavarsi il necessario e mettere in ordine quel tanto per non inciampare continuamente nei giochi sparsi a terra.

Eppure, chi mi legge su questo blog mi chiede: ma come fai a fare tutte queste cose? Leggere, cucire, scrivere?
Da queste pagine sembra che abbia tempo di pettinare le bambole. Letteralmente.
E invece no. E sapete come faccio?
Ho imparato a dormire meno. Cosa che mi sta anche tornando utile per il lavoro (le notti di guardia sono meno dure): l'allenamento che ti danno due gravidanze e allattamenti consecutivi è fenomenale.
Ho imparato a cucinare piatti veloci. Tutto sommato, ci si guadagna anche in salute.
Ho imparato a sopportare il disordine. Bè, questo è stato facile.
Ho imparato a fare progetti piccoli e a suddividerli in tante piccole tappe.
E, per fortuna, durante il lavoro ho tanti tempi morti: non mi posso muovere dall'ambulatorio, ma se non ci sono pazienti non ho nulla da fare, quindi posso scrivere o leggere.

Ma se mi addentrassi nel "Desidero il tempo di...", la lista è davvero lunga.
Vorrei leggere di più.
Vorrei viaggiare come facevo un tempo, come quando alcuni amici ci dissero: non conosciamo nessuno che viaggia tanto quanto voi!
Vorrei andare a darmi una restaurata, chessò, un massaggio, un ciclo di mesoterapia, perchè la scusa della gravidanza fra poco non regge più. E magari un po' di piscina o palestra non sarebbe una cattiva idea.
Vorrei uscire di più con gli amici, far tardi di notte non solo per preparare biberon, ma anche per bermi un bicchiere e ridere di qualche scemenza.
Vorrei -perchè no?- andare a ballare! Da quanto tempo non lo facciamo più?
Vorrei riprendere a suonare il pianoforte, che quel benedetto diploma me l'ho tanto sudato, e adesso è come se fossi di nuovo una principiante.
Vorrei ascoltare la musica stravaccata sul divano, e non solo in macchina durante il tragitto per il supermercato (che è sotto casa!). Oppure andare ad un concerto e saltare fino a non avere più fiato.

Vorrei fare di più all'ammmoore con mio marito: 'sti figli sono un anticoncezionale eccezionale (e scusate la rima), ma qua stiamo diventando come fratello e sorella!

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