lunedì 12 novembre 2012

Grandi e piccini di fronte ad una nuova lingua

In questi giorni, come scrivevo nel post precedente, stiamo iniziando una nuova avventura, quella di BilFam. Io e GF sgranocchiamo un po' di inglese da diversi anni (GF sicuramente meglio di me), anche se la non quotidianità con una lingua straniera arrugginisce sempre di più le nostre conoscenze. Entrambi abbiamo seguito il classico approccio tutto italiano a questa lingua: qualche corso pomeridiano durante le scuole elementari e medie, giusto per imparare qualche parolina, qualche lezione privata durante le superiori (a scuola abbiamo studiato il francese entrambi), qualche vacanza studio in Inghilterra o negli Stati Uniti. Oggi siamo entrambi capaci di leggere speditamente in inglese (tutti gli articoli scientifici sono in inglese, tutti i materiali informatici sono in inglese), riusciamo a sostenere una conversazione con qualche intoppo qua e là, riusciamo a scrivere in modo corretto ma con un lessico non troppo ampio. GF è molto più abile di me a comprendere film, o documentari o telegiornali in lingua originale, specialmente se American English, io spesso non gli sto dietro. Insomma, possiamo dire che l'inglese lo conosciamo, ma non ci sentiamo completamente a nostro agio a comunicare in questa lingua.
Vorremmo che i nostri figli invece fossero capaci di parlare in modo fluente e di comprendere anche le sfumature di una seconda lingua, e per questo stiamo tentando di stimolarli precocemente a comunicare in inglese.

Fagiolina alla scuola materna ha un'insegnante inglese madre-lingua con cui gioca ad imparare qualche nuova parola. Malgrado la maestra sia un pozzo di energia, l'approccio credo sia piuttosto tradizionale: un'ora di "lezione" alla settimana, e tutti i giorni qualche minuto di "ripasso"  per rinforzare ciò che si è imparato. Tutto naturalmente in forma giocosa, con canzoncine, flashcards, animazioni con marionette, ecc... Insomma, Fagiolina conosce alcune parole, ma non le usa per comunicare, non sa dire una frase intera in inglese, dice spesso "questo in inglese si dice così" o chiede "come si dice questa cosa in inglese?". E questo è ben diverso da sapersi esprimere in una seconda lingua. Per questo vogliamo iniziare il percorso di BilFam.

Devo però dire che avere un'insegnante madre lingua in età così precoce è una grandissima marcia in più per la pronuncia. Fagiolina quelle poche parole che sa le pronuncia in perfetto British English.
L'altra sera, ad esempio, ci fa (scusate i limiti della scrittura dei suoni... non ho una tastiera fonetica!):
-Mamma, babbo, come si dice in inglese "bere l'acqua"?
-Si dice "dj(r)ink uota" (=drink water)
-NOOO, si dice "giuink uota"!!
Io e GF ci siamo guardati, e abbiamo dovuto constatare che aveva ragione.
Si dice GIUINK, e non DJ(r)INK, come lo diciamo noi. Noi lo diciamo così, con quella R piccola piccola, cercando di non dirla (perchè John Peter Sloan ci ha detto che la R in inglese NON esiste) ma il nostro cervello ci dice che c'è, e ci rema contro e cerca di farcela dire anche se noi non vogliamo. E perchè il nostro cervello fa così? Perchè noi la parola DRINK l'abbiamo PRIMA letta, e POI pronunciata. E nel nostro cervello si è fissata così, con quella R scritta lì, e per quanto cerchiamo di non dirla, un po' ci viene lo stesso. Fagiolina invece, che non sa leggere, la parola l'ha solo sentita dalla sua insegnante inglese, e quindi la R non c'è. Punto. Lo stesso discorso vale per quella D iniziale.

L'altro giorno parlavo con mia sorella (insegnante) a casa di mia madre (insegnante), e le chiedevo come andasse l'apprendimento dell'inglese del mio nipotino, che fa la terza elementare.
-Che cosa ha imparato D. di inglese? sa dire qualche frase?
-Eh, no, non ancora. Sa qualche parola, qualche frase semplicissima, tipo "I am D....", l'alfabeto...
-Ma come? non ha iniziato da tre anni? e in tre anni ha fatto così poco?
-Eh, ma prima mica sapeva leggere e scrivere! Adesso che sa leggere imparerà...

Ma scusa... ma noi l'italiano l'abbiamo iniziato a parlare e capire quando abbiamo imparato a leggere e scrivere?? una lingua si impara ascoltandola e parlandola, mica leggendola e scrivendola!!

Ecco, se in Italia anche gli insegnanti la pensano così, quando mai i nostri figli impareranno una seconda lingua in maniera non scolastica? La tanto decantata riforma che portava l'inglese fin dalla prima elementare a che serve, se la lingua viene ancora insegnata come 30 anni fa?

Vado a giuincarmi un bicchiere di uota.

11 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo con te. Bravi! Continuate!
    Possibilità permettendo, fatela viaggiare, vacanze studio a gogo, soggiorni, amici stranieri ... io oggi, a soli 24 anni, per imparare il russo mi sto facendo un c**o così XD

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  2. Scusate... non so da quale parte del mondo venga questa maestra madrelingua ma dire "giuink uota" NON è corretto. la "R" si dice..eccome
    Qui--> (http://www.ldoceonline.com/pronunciation/pron.html?hwdid=13285&prongbdid=252426&pronusdid=300136&pronsentidx=1&playprongb=252426) troverete le pronuncie in inglese e americano. La "R" si sente benissimo in entrambi i casi! su.. vi lamentate degli insegnanti italiano e poi in internet siete voi a dare info sbagliate....

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  3. Caro ANONIMO, l'insegnante di Fagiolina viene dall'Inghilterra. Sul fatto che nel sito linkato da te si senta BENISSIMO la R... mah, è piuttosto opinabile. Sì, ci lamentiamo degli insegnanti italianI quando c'è da lamentarsene. Mi sembra UN FATTO che gli studenti italiani siano molto indietro in confronto ai colleghi ad esempio scandinavi, o tedeschi, rispetto all'apprendimento delle lingue. Io, come ho più volte ribadito, sono figlia, sorella, cugina, nipote e amica di moltissimi insegnanti, e la scuola la vivo da molto vicino. Che poi le responsabilità non siano loro, ma di programmi obsoleti, anche questo è vero. Io mi sono limitata a riportare una conversazione avuta recentemente e i miei pensieri. Infine, questo blog non vuole essere di certo un sito di informazioni o di consultazione; se cercavi qua delle informazioni, purtroppo sei capitato SOLO in un blog dove si parla delle nostre vite, dei nostri pensieri e delle nostre, personalissime, riflessioni.

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  4. Se trovi opinabile quel sito di pronunce te ne giro ora un' altro con lo stesso chiaro risultato... la R c'è e si pronuncia --> http://translate.google.it/?hl=it&tab=wT#en/it/drink

    Se trovi anche questo "opinabile" te ne posso inviare un' altra decina sia in British che american English con lo stesso identico risultato.

    Sottolineo quanto sotto per evitare che vostra figlia impari in maniera sbagliata.

    A questo punto non ho dubbi sulla maestra madrelingua ma piuttosto sulla bimba che come tutti i bambini di 3 anni nell' apprendimento di qualsiali lingua, storpia le parole.

    Esempi in lingua italiana:
    1- Mamma voglio la mammellata ( invece di marmellata)

    2 -Papà dove sono le mie pappe ?( invece che scarpe).

    E via dicendo.

    La cosa che mi ha spinto a scrivervi è la tua frase "Io e GF ci siamo guardati, e abbiamo dovuto constatare che aveva ragione."
    Ho solo voluto fare chiarezza , tutto qui.. buona vita !! Giorgio

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    1. Grazie Giorgio! al di là di R o non R, D o non D (ti ringrazio per i link che mi hai mandato), il concetto che volevo
      esprimere era l'importanza di imparare una nuova lingua PRIMA di saperla leggere, non solo perchè quando siamo bambini le nostre menti sono più "aperte ed elastiche", ma anche perchè non abbiamo ancora l'immagine mentale della parola scritta. Mi perdonino gli esperti di neuroscienze per la mia grossolanità, ma l'episodio che ci è capitato mi è sembrata la dimostrazione che le strutture cerebrali coinvolte nell'espressione verbale siano diverse nel caso in cui una certa parola la pronunciamo dopo averla vista scritta o meno. Io non sono una linguista, nè ho studiato psicologia dello sviluppo, però mi sembra che la pronuncia di Fagiolina sia già migliore di quella di molti italiani, che dicono Drrink wuoterr! :-) Forse dovevo raccontare di quella volta in cui ci chiese "Come si dice matita?" e noi: "Pensil (=pencil)!" E lei: "Nooo! si dice pensl!!". E poi volevo sottolineare l'assurdità di pensare che una nuova lingua non si possa imparare se non si sa leggere e scrivere. E mi dispiace tanto per quei bambini che studiano l'inglese a scuola perdendosi sui libri e perdendo di vista il concetto che una lingua va parlata e ascoltata.
      Dai, ti lascio con il video di JPS, che può essere simpatico o meno, però le cose ce le fa capire bene!! ;-))
      http://www.youtube.com/watch?v=_Y9EZcw5zaA

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  5. Gentile Marche,

    io mi sono soffermato solo su un errore nella pronuncia della bimba che mi pareva fosse nutrito dal vostro "abbiamo dovuto constatare che aveva ragione". Per tutto il resto non ho espresso opinioni in merito né è mia intenzione farlo ora. Ti potevo dire che ho studiato Inglese per 14 anni e perfezionato l' Inglese in Inghilterra e USA ma ho preferito invitarvi ad ascoltare un sito "imparziale" per capire qual'è la pronuncia esatta. Peraltro, se si dovessero presentare altri casi come questo, vi suggerisco di leggere la "pronuncia" in qualsiasi dizionario tra le parentesi quadre (EX drink [dringk])che mettono a tacere qualsiasi diversa interpretazione.

    Giorgio

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  6. io ti do la mia esperienza di un figlio bilingue. sono italiana ma avendo vissuto in spagna per 7 anni al mio ritorno in italia (che non so quanto durerá) ho deciso che mio figlio poteva continuare a crescere bilingue come faceva prima. non é stato semplice per me cambiare il registro linguistico, visto che io finché si viveva in spagna gli parlavo italiano, ma ci son riuscita ed ora mi rivolgo a lui solo in spagnolo trovando quasi difficile dirgli le stesse cose in italiano quando siamo in presenza di soli italiani, specialmente con i bimbi con cui gioca. mio figlio ora ha quasi due anni e mezzo, vive in un contesto italiano con la madre che gli parla spagnolo. il suo linguaggio, come quasi tutti i bilingui, é indietro ad un bimbo monolingue della stessa etá. mescola le due lingue e fa piccole frasi. ma la comprensione delle due lingue é totale. pochi giorni fa é venuto un amico spagnolo a trovarci e ovviamente si parlava solo spagnolo e per il bimbo nessun problema a capirlo. l'unico problema, se vogliamo esser puntigliosi, é che cresce imparando spagnolo con la mia pronuncia, che dopo piú di un anno di assenza dalla spagna non é piú perfetta come prima, hehee! intanto i cartoni glieli faccio vedere in inglese, lui ripete le parole, appunto come un gioco e tale per ora rimane. gli metto la peppa pig in inglese e lui la segue contento. gli ho messo lo stesso episodio, visto tante volte in inglese, in spagnolo, e mi ha guardato come a dirmi "ma come, la peppa non parla sta lingua!". é stato divertente vedere la sua faccia contrariata, hehee! in quanto alla pronuncio dell'inglese é come per tutte le lingue, dipende da che zona si proviene, e ne abbiamo un esempio nella nostra italia, quindi sinceramente chi se ne frega se la r si sente o no in inglese. di certo la lingua s'impara ascoltandola e parlandola, prima di tutto, e poi leggendola e scrivendola, un approccio molto piú semplice. per esperienza personale ti posso assicurare che in tutti gli anni all'estero ho imparato e memorizzato molto di piú ascoltando la gente, la tv e la radio che leggendo i libri, visto che riuscivo a ricordare meglio ció che ascoltavo e vedevo (le immagini). e prima si comincia meglio é!

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  7. Rispondo a Selena… al contrario di quello che tu pensi io credo invece che i dettagli importino. Imparare una lingua con una bella pronuncia è importante.

    Facciamo un esempio…tuo figlio va a scuola e il suo professore di italiano “napoletano” gli insegna la sua pronuncia (come quando dicono “la schcuola” invece che “la scuola”). Questo ti fa dire ”chi se ne frega” ? ho forti dubbi! Giorgio



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    1. ovvio che la pronuncia importa!!! ma per l'inglese é un'altra questione. certamente se hai un'insegnante di liverpool o scozzese fa la differenza. come per l'italiano.

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    2. scusa ma non capisco... ora dici che la pronuncia importa... che l' inglese è un altra questione...e poi è come per l' Italiano ?? mi sembra di essere alla fiera della contraddizione.

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  8. Ciao mammaebabbo, sono una educatrice e vorrei segnalare questo libro che e’ pieno di giochi e attivita’ in inglese per i piu’ piccoli.
    https://itunes.apple.com/it/book/twinkle-twinkle-little-star/id571672332?mt=11
    Maria :)

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