giovedì 25 agosto 2011

Una notte di guai

Nanetto in questi giorni ha avuto la sesta malattia. Diagnosi fatta dalla sottoscritta, perchè dalla pediatra non abbiamo tempo di andare. Ma non c'è spazio per i dubbi: febbre altissima per due giorni, senza altri sintomi e eruzione cutanea dopo lo sfebbramento. Metteteci i dentini. Metteteci 'sto colpo di coda del caldo estivo e il fatto che abitiamo in una mansarda. Senza aria condizionata, naturalmente, che noi vogliamo fare i duri e puri ecologisti. Avrete il quadro delle nostre nottate da qualche giorno a questa parte.

Questa è l'antefatto.

Ieri notte: turno in guardia medica.
Qualche visita in ambulatorio, un paio di visite a domicilio. Nella mia mente frastornata dal troppo lavoro, poco sonno e cena non pervenuta (non ho fatto in tempo a mangiare, e dico tutto), avevo lasciato il mio cellulare in camera. Rientro intorno alla mezzanotte e mi scatafascio sul letto, afferro il cellulare e trovo SEI -dico SEI- chiamate non risposte di GF, più due messaggi in segreteria. Con la mano tremante e la lacrima già sul ciglio apprendo, dalla segreteria, che:
-Fagiolina ha lasciato aperta la porta del bagno
-Nanetto si è catafiondato dentro
-Nanetto ha gattonato fino al WC (che, faccio notare, si trova sopra un gradino, e quindi il mostro non sa camminare, ma fare i gradini, oohh sì, quelli sì che li sa fare!!)
-Nanetto ha pastrugnato con lo spazzolone del cesso, ha svuotato l'orrida acquetta dell'orrido porta-spazzolone per terra e ci ha sciacquettato per bene le manine, ciucciandole poi con gusto
-Nanetto ha poi pensato bene di assaporare il liquido scrostacesso che avevo lasciato (sì, sono una stronza incosciente) accanto al WC
-GF lo scopre con le mani melmose e la bocca blu brezza alpina e non sa se portarlo al Pronto Soccorso.

Ecco, una madre per bene ad apprendere queste notizie si dispera e corre dalla prole. Invece una dottorina non si può muovere dalla cacchio di sede di lavoro e comincia a tempestare il marito di chiamate. Il suddetto marito non risponde per un'ora. Ho pensato, nell'ordine:
-Mollo tutto e corro a casa.
-Telefono al Pronto Soccorso per sapere se sono lì.
-Telefono al centro antiveleni.
-Telefono ai miei per sapere qualcosa.
-GF mi sta punendo perchè non ho risposto alle sue chiamate.
-Dormono tutti. O forse no. Forse sono tutti morti.
-RISPONDIMIIIIIII!!!!

Dopo un'ora di panico e lacrime, mi richiama GF. Nanetto dorme. Sembra stia bene. Sembra non abbia ciucciato il velenazzo. Comunque non ha pianto, quindi non dovrebbe essersi ustionato.
Per fortuna io lo scrostacesso lo compro in erboristeria e lo scelgo tra quelli più naturali e meno inquinanti. Forse, oltre all'ambiente, ho salvaguardato anche l'esofago di mio figlio.
E' seguita una discussione di mezz'ora con GF sul perchè e per come non ho risposto al telefono, non rispondi mai quando c'è bisogno, sì ma per un'emergenza così potevi chiamarmi in guardia medica, ma tantotunonrispondimai, mancotu, eccetera eccetera.

Alle due e mezzo GF mi ritelefona.
-Marghe, qui è un casino, Nanetto è un BAGNO DI SANGUE!
Ora. Voi. Immaginate. Che. Infarto.
Dall'altra parte del telefono pianto e urla disumane.
GF: -...mi sa che piangendo ha sbattuto il dentino sulla sponda del letto, ma ha un sacco di sangue in bocca, non capisco...
IO: -CONTROLLAAAA! Da dove viene il sangue? Dalla gola, dalla lingua o dalla gengiva??
GF: -Mi sa dalla gengiva, sì dalla gengiva, ma qua è difficile!

Eh, amore mio, sapessi da qua, quanto è difficile. Tuo figlio urla e si dispera e tu sei incatenata qua...

Conclusione:
Nanetto sta bene, ha la gengiva un po' gonfia, probabilmente si è rotto il frenulo del labbro superiore, ma poi ha dormito abbastanza tranquillo. Fagiolina si è svegliata, ma poi si è riaddormentata.
Io ho passato l'ennesima notte con gli occhi sbarrati, meditando di mollare il lavoro e cominciare a fare la mamma a tempo pieno.
E comunque, ancora devo tornare a casa, perchè dopo la notte mi aspettavano 4 ore di ambulatorio.
Troverò la scena di un film di Dario Argento?

P.S. del 26 agosto (due giorni dopo gli eventi sopracitati)
Dalla rilettura del post mi rendo conto che GF non ci fa una bella figura, e i commenti ricevuti lo confermano. Vorrei qui dichiarare, invece, che il povero babbo era in preda al panico pure lui, e quando mi ha chiamato, alle due e mezzo, non sapeva VERAMENTE cosa stesse succedendo a Nanetto. Temeva, come me del resto, che lo sturacesso avesse creato delle lesioni in bocca al Nano, e che il sangue venisse da lì. Solo DOPO, mentre era al telefono con me, è riuscito a calmare il pupo e controllare che, in effetti, il sangue veniva dalla gengiva (il Nano, quando si sveglia di notte, piange  e sbatacchia la faccia di qua e di là e si fa male da solo... non chiamate il telefono azzurro!).

Colgo l'occasione, ancora una volta, per ringraziare il mio Ammore per essere il mammo in vece mia, per sopportarsi 'sti casini mentre io faccio la splendida donna in carriera, per mettere da parte le sue priorità in favore delle mie. Tato, bacio la terra dove passi!

7 commenti:

  1. margheeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    vi voglio bene!!!!!1

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  2. Cristo... Quando si dice: "Alta Emotività Espressa"! :-)
    Ancora una volta: Forza, Marghe! Le vostre pirotecniche avventure sono diventate il mio serial preferito dopo True Blood.
    Un bacio a tutti e quattro!

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  3. Accidenti che nottata non so se avrei retto ,forse avrei mollato e sarei corsa a casa.Sei stata bravissima!

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  4. Marghe un consiglio da VERO amico: molla tutto e fai la mamma a tempo pieno(un posto libero in più per me!!! eheheheheh)

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  5. @Anonimo: mmhh, tu non hai certo bisogno del mio posto, se ho capito chi sei! ;-) Baci!

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  6. @Marcuz: mi sono documentata: ma le famiglie ad alta emotività espressa sono una mmmerda! Noi siamo così?? Nooooo...
    "I familiari ad alta EE sono tendenzialmente intrusivi, cercano il contatto senza tener conto delle effettive esigenze e richieste, vogliono esercitare un controllo, si sostituiscono in tutto e per tutto, senza tenere in debito conto delle necessità relazionali del congiunto"..."i familiari ad alta EE considerano il congiunto responsabile di tutte o quasi tutte le sue azioni, anche quelle che chiaramente costituiscono sintomi, una propensione a trovare una colpa o comunque un problema da addossare all’altro, un “capro espiatorio” che elude e nasconde i propri problemi di accettazione e di ostilità.
    La percezione dell’ “altro” che mette in evidenza tutti i limiti che hanno i membri della famiglia che, in realtà, sono “i limiti dell’esperienza del sé”

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  7. Certo che non siete così, stavo scherzando! Ma sono attorniato da famiglie AEE che producono pazienti, e ormai ho il pilota automatico... Un bacio a tutti!

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