giovedì 11 agosto 2011

Il paziente medico di famiglia e i certificati di morte.

Domenica mattina, 7 agosto, ore 8,19.
Sono sveglia da un pezzo e sto già eroicamente presidiando la mia postazione di guardia medica. Una splendida domenica estiva di lavoro, dopo un'altrettanto splendida settimana di sostituzione della dott.ssa L., medico di famiglia.
Accendo il cellulare e mi si intasa subito: dalle ore 6,30 in poi avevo ricevuto 3 telefonate, 2 messaggi in segreteria, 1 SMS, tutti dallo stesso numero. Ascolto la segreteria, leggo l'essemmesse: un paziente della dott.ssa L. è deceduto e il figlio mi chiede di recarmi URGENTEMENTE a compilare i certificati* necessari.

[*Secondo il regolamento di Polizia Mortuaria, i certificati da redigere in caso di decesso sono:
- CERTIFICATO DI CONSTATAZIONE DI DECESSO: rappresenta la diagnosi clinica di "avvenuta cessazione delle funzioni vitali". L'orario della costatazione rappresenta il punto di partenza per l'intervento del medico necroscopo. Può essere compilato da qualunque medico intervenga sulla scena. Viene redatto su carta semplice o sul ricettario SSN o sulla cartella clinica.
- ACCERTAMENTO DI MORTE O CERTIFICATO NECROSCOPICO. Dopo almeno 15 ore ed entro 30 ore dal decesso (con alcune eccezioni) il medico necroscopo, nominato dalla USL competente verifica la comparsa dei fenomeni cadaverici per confermare la diagnosi di morte. Questo certificato è indispensabile per trasportare e/o seppellire il cadavere.
- DENUNCIA DELLE CAUSE DI MORTE (SCHEDA ISTAT) Il medico curante compila questa scheda entro 24 ore, indicando la concatenazione di cause ed eventi che hanno condotto al decesso. La scheda ISTAT ha finalità sanitarie, epidemiologiche e statistiche. 
Nella nostra ASL è in uso una specie di "ibrido": un modulo prestampato in cui la prima parte è una constatazione di decesso, mentre la seconda parte è un certificato necroscopico. Ciascuna parte va firmata e timbrata dal medico competente. Pertanto, il certificato di constatazione di decesso in carta semplie o ricettario SSN è (in teoria) pleonastico.]

Ritelefono al tipo, anche se, essendo domenica, non sarei tenuta a farlo. Ma io sono una dottoressa gentile.
"Pronto, sono la dottoress..."
"Ah, dottoressa, finalmente! Sono ORE che la chiamo: lei DEVE venire SUBITO qui da noi per fare il certificato di morte di mio padre, perchè poi deve venire il medico necroscopico!"
"No, guardi, io sono al lavoro in guardia medica ad X, non posso venire. Deve chiam..."
"Ma come! Lei è o non è la sostituta della dott.ssa L.? Lei deve essere REPERIBILE! Lei deve venire SUBITO qui!"
"No, guardi, deve chiamare la guardia medica, che è reperibile il sabato e la domenica al posto del medico di famiglia."
"Appunto, lei è in guardia medica, lei ADESSO viene qui!"
"No, come le ho già detto, io sto lavorando a X, non potrei venire da lei neanche se volessi. Lei invece abita a Y, quindi deve chiamare la guardia medica della sua città Y! Oppure, per venirle incontro, può venire qui ad X e io le compilo i documen..."
"MA STA SCHERZANDO?? IO NON POSSO MUOVERMI DA QUI!! QUANTE CAZZO DI TELEFONATE DEVO FARE ANCORAAA?? IO HO GIA' CHIAMATO I CARABINIERI!! LEI E' LA SOSTITUTA O NO?? LEI DEVE ESSERE REPERIBILE E DEVE VENIRE SUBITO QUI ALTRIMENTI LA DENUNCIOOO!!!"

Respiro. Respiro. Respiro.

"Si calmi e non alzi la voce, per favore. Le spiego: il medico di famiglia non è tenuto ad essere reperibile il sabato e la domenica. Il sabato e la domenica  il medico di famiglia, se vuole, il telefono può buttarlo a mare. Se la dott.ssa L. qualche volta è stata da voi di domenica, l'ha fatto per amicizia, probabilmente, e non perchè fosse obbligata (e ha fatto mooolto male -penso). Se io l'ho richiamata, è per farle una cortesia e spiegarle come fare. La guardia medica svolge le funzioni del medico di famiglia quando questi non è tenuto ad essere reperibile, cioè di notte, il sabato e la domenica. Lei deve rivolgersi alla guardia medica della sua città, che le verrà a casa e le compilerà i certificati necessari".
"IO HO GIA' LA GUARDIA MEDICA SULL'ALTRO TELEFONO!!... adesso chiedo."
Passano dieci secondi.
"Va bene, dottoressa, allora viene la guardia medica. Buongiorno".

Capisco il lutto, capisco la difficoltà di fronteggiare una burocrazia odiosa proprio nei momenti più dolorosi, ma 'fanculo. Io mi sono rotta le palle sono stanca di farmi trattare così da 'sti maleducati. E' già la seconda volta che mi capita: stessa scena. Potevo lasciare il telefono spento per tutto il week-end. Potevo buttarlo nel cesso. Era un mio sacrosanto festivo diritto. E invece ho richiamato 'sto tizio e mi sono presa le sue minacce.
Ma all'estero funziona così? Cioè, un paziente può alzare su la cornetta e mettersi ad urlare in questo modo? Boh. Sono allibita.

Comunque.
Dopo qualche ora il tipo mi richiama e mi chiede di andare l'indomani a compilare il certificato ISTAT. Poi, en passant, si scusa. E vabbè.

Lunedì, alle 9, suono alla porta. Mi aprono la vedova e la nuora del defunto. Faccio le mie condoglianze. Il tipo maleducato non c'è.
Sul tavolo trovo, in ordine sparso:
1) Una costatazione di morte, redatta su ricettario SSN. Non timbrata. Firmata da un fantomatico neurologo.
Chi era? Il vicino di casa? La guardia medica?
2) Il certificato "ibrido" - prima parte (quella per cui ero stata chiamata di domenica): compilata, ma non firmata, nè timbrata. Niente data, nè luogo, nè ora. Un porcheria totale. Chi l'aveva compilata? Il vicino di casa? La guardia medica? Il fantasma formaggino?
3) Il certificato "ibrido" - seconda parte: era già stata correttamente compilata dal necroscopo. Che, evidentemente se ne era fottuto del fatto che la prima parte mancava di data e ora, fondamentali invece per stabilire quell'intervallo di tempo tra le 15 e 30 ore dal decesso, nell'ambito delle quali egli deve svolgere la sua funzione.
4) I certificati ISTAT da compilare. Quelli sì che spettavano a me.

Ho scritto quel che dovevo scrivere. Ho detto quel che dovevo dire, fatto quel che dovevo fare. Le parole di conforto di rito. Le strette di mano e le pacche consolatorie. Ho lasciato la mia disponibilità per ulteriori chiarimenti. Sono stata una signora.
In cuor mio ho mandato a cag... l'urlatore telefonico, i miei colleghi incompetenti e la dott.ssa L. che non ha educato i suoi pazienti a comportarsi come si deve.
E poi mi sono sciroppata un paio d'ore di ambulatorio.

8 commenti:

  1. Marghe, tu sai che ti capisco e ti sostengo! Questo è solo l'ennesimo spaccato di una cultura dell'educazione che è allo sfacelo soppiantata da quella dell'arroganza, di una società disintegrata nei suoi valori. Sempre combattuto tra la fuga, rapida ma vigliacca e la voglia di ritirare su le sorti in questa nazione!
    Marchino

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  2. @Marchinooo!! Che onore!! Guarda, già sai come la penso: se non era per la prole che ci si moltiplica sotto gli occhi eravamo già scappati verso lidi migliori (e nordici). Ma anche a te capitano 'ste cose? Io sono delusa, scoraggiata e rattristata. Fortuna che la maggior parte dei pazienti non è così.

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  3. Bleah. Senza parole. Non che la scena non mi sia familiare, e mi riferisco a quando lavoravo in Italia. Qui nei lidi nordici il pazzo può sempre capitare ma è una rara eccezione, invece mi sembra che lì la maleducazione sia una regola... Sigh.
    Ti scrivo in privato.

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  4. Quando ci vediamo ti racconto un po' di telefonate che mi hanno fatto i genitori di alcuni miei pazienti: roba da schiantare il telefono contro il muro o da cacciarglielo dove non batte il sole! Forza, Marghe!

    Marcuz

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  5. @Silvia: io comunque penso che la maleducazione dei pazienti sia (in parte) anche colpo dei medici che li "educano" male. Come mai i pazienti di alcuni medici sono insopportabili e i pazienti di altri sono meravigliosi?
    @Marcuz: non vedo l'ora di sentire i tuoi racconti. Anche se, per uno psichiatra, magari è la norma avere a che fare con 'sti svalvolati! :-P

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  6. sti svalvolati avevano appena perso una persona cara l'educazione soprattutto ma bisogna capire anche la situazione; da vera signora e civilissimo il comportamento della dott.ssa a cui va la più completa solidarietà un po meno civile il commento di qualche collega specialmente lo psichiatra poveri suoi pazienti

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  7. Scusate la domanda "tecnica" questa notte è venuto a mancare il padre della mia ragazza. È venuto questa mattina il medico di base. Ha redatto un paio di fogli e ha chiesto 50€ senza consegnare nessuna ricevuta o fattura.
    È la normale prassi?

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    1. @STAFF: assolutamente no. Il medico di base ha l'obbligo di compilare quei certificati, che sono gratuiti.

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