Tri-mamma e Tri-babbo, Fagiolina, Nanetto e Fagiolino. Per prendere un gattino aspettiamo ancora un po'.
mercoledì 10 ottobre 2012
GF e l'università
Scrivo per conto di GF, che in questi giorni è sotto esame e non ha tempo di raccontare. E poi, quando avrà fatto l'esame, probabilmente non avrà più voglia. Sono giorni pieni, pienissimi. Siamo da qualche tempo nella nuova casa, ma senza aver fatto un trasloco "ufficiale", per cui viviamo in mezzo a borse e scatoloni. Sembra di essere in campeggio.
Ad incasinarci ulteriormente la vita ci si mette l'università.
Ora io non vorrei fare quella del "te l'avevo detto!", ma quando, anni fa, GF mi disse: "voglio ricominciare a studiare all'università, voglio prendermi 'sto pezzo di carta", io, che invece stavo finalmente per uscire da quel mondo, l' avevo detto che sarebbero state lacrime e sangue. E incazzature. Lo studio, la cultura, l'amore per il sapere, la passione... sticazzi. Un sacco di casini burocratici, una montagna di m... che i professori ti fanno ingoiare, pure se sei alla soglia dei 40 anni e sei un padre di famiglia, un pacco di soldi da spendere.
Veniamo alla storia recente: ad agosto GF decide di dare, per settembre, l'esame di Diritto delle nuove tecnologie, corso di laurea in informatica. Un esame piccolo, sulla carta, da 6 crediti.
Sul sito dell'università c'è il programma del corso (1). Poi c'è la pagina del corso, dove è pubblicato il programma di studio (2). C'è però anche un'altra area, cui si accede solo con password, in cui c'è ancora un altro programma (3). GF tenta di contattare via mail la professoressa per avere la password, ma niente. Siamo ad agosto! Aspetta che ti riaspetta, GF decide di chiedere informazioni ad un suo collega di studi (e lavoratore), che aveva appena superato l'esame in questione. Il collega rassicura GF dicendogli che l'esame è "una semplice chiacchierata" e gli fornisce la password, grazie alla quale GF scarica gli appunti e le presentazioni powerpoint. GF, diligente, si studia tutti gli appunti, e anche le presentazioni...
Ecco, apriamo una parentesi: le presentazioni. Parliamone. Avete presente quelle slides con i pulcini-pio che ballano, gli omini col punto esclamativo in testa, oppure quelle slides pienepienefittefitte che non ci si legge niente, oppure quelle vuotevuote con solo un punto interrogativo in mezzo? Sì, insomma, le slides che tutti noi abbiamo fatto per la nostra prima presentazione in pubblico, quando avevamo 20 anni e facevamo una prova di lezione ai nostri compagni di università. Ecco, quelle. GF ha dovuto "studiare" su centinaia di quelle diapo. Me ne ha anche mostrata una con un bambino che vomitava nel WC. Giuro.
Saldo nel cuore e fiero nel portamento, a settembre GF si presenta all'esame.
E lì scopre che l'esame non era "una semplice chiacchierata". La prof non lo fa neanche sedere e gli sciorina davanti testi su testi su cui era assolutamente necessario studiare per giungere preparati all'esame. Insomma, una montagna di pagine. LIBRI interi, altro che presentazioni con bimbi vomitosi. La prof: "scusi, ma perchè non mi ha contattata?" GF: "veramente le ho scritto una email..." Prof: "non è possibile, io sono sempre reperibile!" GF: "era agosto, e ho pensato che fosse in ferie... Prof: "beh, poteva insistere, mi poteva telefonare!" Seee, voglio proprio vedere se ti telefonava ad agosto... E metti sul tuo sito un programma CHIARO, accessibile, inconfutabile! Pare un gioco elettronico, dove devi superare un livello per avere la chiave grazie alla quale accedi al livello successivo!
Prof: "E comunque, l'area riservata è, appunto, riservata agli studenti che frequentano le lezioni. Lei, che non frequenta, deve fare TUTTO il programma che trova sul sito. E poi, mi dia un po' il nome di chi le ha dato la password!".
Siore e siore, scegliete la carta, carta vince, carta perde, programma vince, programma perde: Programma 1 sul sitone megagalattico dell'università, che viene pubblicato ogni tot anni. Programma 2 sul sito della prof, con una lista di file e pdf "necessari" e un'altra lista di testi "di approfondimento" (che vuol dire? bisogna studiarli o no?). Programma 3 cui accedono solo gli iniziati in possesso della password. Che poi si scopre che è solo per i frequentanti. Che i non frequentanti dovevano fare il Programma 2. O era il programma 1 ???
GF, sempre diligente, scarica i nuovi appunti, ma si arena sui libri. Due libri da comprare, circa 40 euro ciascuno, sui quali dovrebbe però studiare solo alcuni capitoli. Insomma... 80 euri per poche pagine? Ma poi... LIBRI?? Nell'era del digitale, alla facoltà di informatica, ancora si deve studiare su libri cartacei? Cerca di qua, cerca di là, alla fine lo convinco ad andare alla biblioteca dell'università per farsi dare in prestito esterno i suddetti libri.
Noi si prende, si parte per la bella gita di 100 km necessaria per raggiungere l'uni, la gita si trasforma in un diluvio universale che dio la manda, il pupo in macchina per fortuna è buonissimo. GF arriva alla biblioteca, e una studentessa-bambina al banco gli dice: "Eh, no, guarda, QUESTO libro non te lo possiamo dare in prestito... sai... per la verità ce l'abbiamo solo fotocopiato..." E gli piazza davanti un mucchietto di fotocopie. Comecome? La BIBLIOTECA UNIVERSITARIA ha il libro di testo SOLO FOTOCOPIATO? E questa professoressa ha messo come libro INDISPENSABILE per superare l'esame un libro che la biblioteca non possiede??
Bambina: "Eh... se lo vuoi te lo devi fotocopiare..., però devi fartele da solo le copie... guarda, devi fare la tesserina per la fotocopiatrice che costa 5 o 10 euro... e la macchina non dà resto..."
Adesso sorvoliamo su gli smoccoli e gli accidenti che GF ha inviato a prof, ragazzina, biblioteca, università e tutta l'editoria universitaria. Concentriamoci sui fatti. E ricordiamo sempre che stiamo parlando della facoltà di INFORMATICA. Non di archeologia. Informatica.
-Gli studenti italiani non riescono a parlare con i loro professori, perchè i professori sono distanti, poco raggiungibili, poco disponibili, poco chiari. I professori ancora non usano le email come strumento quotidiano di lavoro.
-I professori non forniscono programmi di studio chiari, organizzati, coerenti e accessibili a tutti.
-I professori pretendono che gli studenti studino su costosi libri cartacei (nell'era dell'e-book e dei pdf).
-I professori consigliano libri che la biblioteca universitaria non possiede. O se li possiede non li dà in prestito.
-Uno studente paga una pacca di tasse universitarie. IN PIU' deve spendere un'altra pacca per comprare libri indispensabili a superare un esame, dal momento che tali libri non può averli in alcun altro modo.
-La biblioteca è tappezzata di cartelli "Vietato fotocopiare libri" e poi ha un libro fotocopiato. E ti consiglia di fotocopiarlo!!
E comunque ho sintetizzato molto.
La vicenda è tutta in fieri, vediamo che succederà lunedì, il giorno dell'esame.
Oggi ho letto questo articolo, e l'ho trovato molto, ma moltomoltomolto calzante: http://www.repubblica.it/scuola/2012/10/10/news/studenti_domande_a_ministro-44207535/?ref=HREC2-1
In particolare:
Innovazione della didattica. Mentre nel resto d'Europa da anni si sperimentano forme innovative di didattica che puntano ad un maggiore coinvolgimento degli studenti all'interno delle classi, ad una completa condivisione dei programmi, alla possibilità degli studenti di poter scegliere e modellare il proprio percorso in base alle proprie passioni ed ai propri interessi, in Italia ci ritroviamo ancora con un modello frontale di lezione che non crea alcuna interazione fra studente ed insegnante, con materiali didattici preistorici, con programmi estremamente datati che non tengono minimamente conto dell'evoluzione che il nostro paese e la nostra società ha avuto negli ultimi sessanta anni. Ci rendiamo conto quotidianamente che il valore formativo dell'istruzione pubblica italiana diminuisce di anno in anno. Questo Governo non crede che sia arrivato il momento di attuare una riforma della didattica, partendo magari dalle proposte fatte dagli studenti?
E quando ci capita di vedere le lezioni online delle Università di Stantford, di Cambridge o tante altre, ci viene da piangere.
La cultura dovrebbe essere un bene di tutti.
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Ecco, bravissima, hai centrato tantissimi punti su cui anche io (studentessa lavoratrice-moglie-mamma) mi affliggo. Non avessi così tanta forza di volontà, avrei mollato già da tempo l'Università...
RispondiEliminaHai detto bene, la cultura DOVREBBE essere un bene di tutti, ma purtroppo non è così!
Lo vieni a dire ad uno che in Uni praticamente ci vive, da cinque anni, e che ha pure deciso di strappare qualche soldo alla Sapienza - mi deve ancora troppo, 'sta maledetta - facendo il tutor: e io che je racconto a 'ste povere matricole?!
RispondiEliminaMah.
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