mercoledì 28 ottobre 2015

Tra l'incudine e il martello

Una decisione difficile da prendere: accettare una sostituzione che si prospetta molto faticosa, sia per l'impegno (tante ore, tantissimi pazienti e pure maleducati, orari assurdi di ambulatorio, difficile compatibilità con gli orari di guardie e quelli familiari) sia emotivamente (poca empatia col medico da sostituire, sensazione di sottrarre risorse alla famiglia). Pro: soldi (ma neanche tantissimi) in più, che in questo periodo le spese ci stanno soverchiando. Contro: tutto quanto detto sopra. Quanti sacrifici sono disposta a fare e quanti rospi a inghiottire pur di rispettare tutte le scadenze economiche? Vale la pena farsi mettere i piedi in testa? oppure, in fondo, si tratta di qualche ora di lavoro ogni tanto, e poi mi lascio le rogne alle spalle? Ogni volta che mi trovo di fronte a queste scelte mi dico: dai, proviamo, che sarà mai? e poi, quando sono in mezzo alla tempesta mi dico sempre che sono stata una sciocca presuntuosa a non dar retta ai consigli di colleghi e amici, e che non vale sottrarre risorse temporali ed emotive alla mia famiglia per qualcuno che non lo merita e per due euro in più.
Medici che ritengono di farti un piacere a concederti di sostituirli.
Medici workaholic che ti guardano dall'alto in basso quando dico che i miei bambini sono la priorità.
Medici che ti chiedono fedeltà assoluta e ti fanno richieste assurde.
In che casino mi vado a cacciare?
 

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