tag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post3744601930646172657..comments2023-10-14T14:42:22.375+02:00Comments on mammaebabbo: Il miracolo della vitaMarghehttp://www.blogger.com/profile/06970947347533945506noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-63561134512678079962012-07-17T09:35:17.279+02:002012-07-17T09:35:17.279+02:00@Giulia: in effetti qua in Italia c'è la "...@Giulia: in effetti qua in Italia c'è la "caccia al medico" come una volta la caccia alle streghe, e talvolta ne comprendo tutte le ragioni. Salvo che poi gli stessi "cacciatori"b si rivolgono ai medici alla prima stupidaggine. Ma questa è un'altra storia. Sì, forse se il parto in Italia fosse meno medicalizzato, forse non ci sarebbero queste scelte estreme. Il nostro ospedale per esempio è un "ospedale amico della mamma e del bambino-UNICEF", e le cose si svolgono in maniera molto più umana. <br />@Silvia: grazie della tua testimonianza! Da una tetra-mamma come te è veramente preziosa! Ecco, hai centrato il discorso: i diritti e i doveri di genitori e bambino. Anche per me c'è un dovere quasi morale da parte dei genitori di fare tutto il possibile perchè il parto si svolga con i minori rischi possibili. I sostenitori del parto in casa sostengono però che, senza la medicalizzazione del parto ospedaliero, è proprio il parto in casa quello più sicuro, perchè avviene secondo i tempi e i modi della mamma e del bambino. Altro conto rimane comunque il parto non assistito. Ma forse, in modo più semplice e più maturo, basterebbe fare come hai fatto tu: discutere con medici e ostetriche delle proprie richieste e aspettative, spiegare le proprie ragioni, accordarsi. Senza scappare.Marghehttps://www.blogger.com/profile/06970947347533945506noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-7993224356308677722012-07-16T16:42:14.619+02:002012-07-16T16:42:14.619+02:00Mi permetto di inserirmi nella discussione con il ...Mi permetto di inserirmi nella discussione con il timore di chi sa che certe scelte sono e devono essere personali e private. Io ho avuto quattro figli, tutti con parto naturale e tutti in ospedale benchè durante ciascuna gravidanza abbia valutato attentamente l'idea di partorire in casa. Penso che sia diritto di ogni mamma avere un parto il più vicino possibile al suo modo di essere e di vivere, diritto di ogni babbo (o papà) partecipare quanto e quando vuole partecipare, ma che sia diritto di ogni bambino e dovere di ogni genitore farlo nascere nella massima sicurezza. Per esperienza personale posso dire che un parto dipende solo fino ad un certo punto da dove avviene. Io, pur avendo partorito in ospedale, ho sempre cercato di trascorrere gran parte del travaglio in casa, di optare per strutture ospedaliere che mi permettessero di scegliere come partorire, di parlare con il personale medico per spiegargli le mie ragioni e di 'fuggire' dall'ospedale appena partorito. Risultato: niente ossitocina, niente episiotomia, niente rottura provocata delle membrane,travaglio in acqua quando ho voluto. Credo in questo modo di aver tutelato più che a sufficienza la mia persona (perchè diciamoci la verità partorire in casa è un gesto un po' di egoismo; è per noi che lo facciamo, non per il bambino), mio marito e i bambini che già avevo. Spero di aver contribuito SilviaSilvia Niccolinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-42608166651900801182012-07-15T18:10:35.113+02:002012-07-15T18:10:35.113+02:00Marghe, sulla scelta dei tuoi amici io sono d'...Marghe, sulla scelta dei tuoi amici io sono d'accordo con te: assurdo non farsi seguire. E soprattutto ipocrita chiedere poi a te di firmare un certificato falso.<br /><br />Sul parto in casa: piuttosto che incoraggiarlo come alternativa al parto "medicalizzato", sarebbe meglio umanizzare le sale parto in ospedale. Avere più ostetriche che possano seguire le partorienti in modo più personale. Stanze comode, singole (io ho fatto il travaglio di fianco a una signora che urlava atrocemente a ogni doglia - io ho la scorza dura, ma una più giovane o meno combattiva si sarebbe spaventata a morte). Evitare i farmaci (ove non strettamente necessari), l'amnioressi, le visite inutili. Farti mettere come vuoi tu. ANALGESIA, per chi la vuole, garantita 24/h così da non dover temere il dolore. Però in ospedale, con sala operatoria a portata di mano, trasfusionale, neonatologia. Perché in caso per esempio di distocia di spalla (in gran parte imprevedibile), un'ostetrica da sola, a domicilio, ha scarsissime probabilità di tirare fuori il bambino in tempo. Anche il prolasso del funicolo è imprevedibile e fatale e ci sono TANTE altre complicazioni imprevedibili anche in gravidanze non a rischio. In caso di sofferenza fetale e bambino nato apnoico, l'ostetrica da sola al massimo lo ventila con la maschera (e in pochi posti il servizio ambulanze è attrezzato per i neonati, e intubare il neonato è cosa che non tutti sanno fare). In caso di emorragia massiva post partum solo la trasfusione ti salva. Eccetera.<br /><br />Credo che ci sarà sempre chi preferirà partorire a casa propria in un ambiente intimo, pur sapendo che è *almeno* un po' più rischioso che in ospedale, scelta che rispetto pur non condividendola - posso capire l'avversione a "farsi mettere le mani addosso" in un momento così intimo. Ma ora la cosa è dettata anche da una fuga dagli ospedali, in parte giustificata, ma che bisogna contrastare e da una certa concezione per cui "la Natura fa sempre tutto giusto" che è totalmente falsa. <br />Qui in Svezia l'assistenza alla partoriente in ospedale è molto più rispettosa - avendo partorito il primo in Italia e la seconda qui posso dirlo - e tutta questa richiesta di parto a domicilio non c'è.Giuliahttps://www.blogger.com/profile/03232712203484647039noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-26111655400979895122012-07-15T11:39:49.127+02:002012-07-15T11:39:49.127+02:00Credo che una cosa sia una scelta consapevole di p...Credo che una cosa sia una scelta consapevole di parto in casa assistito e un'altra rischiare due vite,per cosa poi?non ricevere l'aiuto e il supporto di un professionista competente come un'ostetrica?rispetto ma non condivido...mi spiace.letizia,mammaLetizia Renzihttps://www.blogger.com/profile/04820556465945582121noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-26923057430828380672012-07-15T08:48:57.778+02:002012-07-15T08:48:57.778+02:00@Marina: come ho già scritto altrove, non vorrei c...@Marina: come ho già scritto altrove, non vorrei che passasse il messaggio che sono contraria al parto in casa. Pensa che anche io avrei voluto farlo per Fagiolina... poi le cose sono andate diversamente, come sai. Anzi, i miei parti medicalizzati sono purtroppo una ferita nel mio essere donna e madre. Io stessa avevo messo in contato questa coppia con delle ostetriche della nostra zona che si occupano di parto a domicilio. Mi lascia molto perplessa la scelta di una gravidanza e un parto NON ASSISTITI. Nel tuo caso l'ostetrica ha avuto modo di conoscere te e il tuo bambino molto tempo prima della nascita, sapeva se potevano esserci dei rischi, ed eventualmente era preparata ad affrontarli. Questa coppia non si era fatta visitare da molti mesi, non aveva fatto analisi nè ecografie. Pertanto le condizioni di rischio non erano note. So che il parto non medicalizzato e vissuto secondo i tempi della donna ha una percentuale minore di alcune complicazioni, come lacerazioni, emorragie, ecc..., ma altri rischi ci sono e non si riducono certo. La mia Fagiolina aveva due giri di cordone intorno al collo. La figlia della mia compagna di stanza era podalica. La figlia di un mio amico aveva una gravissima malformazione cardiaca. Una mia amica ha la placenta previa. Non sono casi rari. Questi bambini sarebbero nati e sarebbero sani, se fossero nati con un parto non assistito? Qui da noi l'ostetrica che ti assisterà a casa ti segue durante le ultime settimane, ti mette le mani sulla pancia per sentire come è messo il bambino, per sentire se cresce, allerta l'ospedale vicino nel caso ci siano complicanze che non potrà fronteggiare. Crea un rapporto di fiducia affinchè il bambino e la mamma vivano la nascita in maniera serena. Come lo è stato per te. Nel caso dei nostri amici, se ci fossero state difficoltà, le avrebbero riconosciute?<br />Per quanto riguarda il certificato, mi è stato chiesto di certificare di aver assistito ad una nascita, cosa che non ho fatto. E' un reato molto grave, è un falso in atto pubblico. Non mi è sembrato leale, da parte di queste persone, chiedermi di fare un falso in nome dell'amicizia. Poi mi verrai a dire che i medici di certificati falsi ne fanno a bizzeffe. Io no. Figurati che io non faccio nemmeno i certificati per la palestra, senza aver visto in faccia le persone che me lo chiedono. Non mi sembra un amico una persona che ti mette in difficoltà dal punto di vista professionale. Inoltre, nota l'incoerenza: proprio chi spara a zero sui medici, chi li ritiene disonesti e interessati e furfanti, chiede un falso . Sembra quasi un trabocchetto.Marghehttps://www.blogger.com/profile/06970947347533945506noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-33001694356387549302012-07-15T04:14:51.815+02:002012-07-15T04:14:51.815+02:00Sempre nel nome della tolleranza, vorrei portare l...Sempre nel nome della tolleranza, vorrei portare la mia testimonianza: ho fatto nascere in casa il mio secondo figlio, in modo naturale, senza ossitocina, tagli, epidurali, nulla che potesse intossicare me o il mio bambino o il mio compagno. C'era un'ostetrica, certo, con cui avevo già condiviso il percorso della prima gravidanza e del post-parto (la cui cosa peggiore è stato l'ospedale, e i medici), e mi aveva seguito nella seconda, approfondendo moltissimi aspetti, di salute fisica, mentale e spirituale, che nel primo non avevo avuto tempo o lo spirito....Ma l'ho chiamata io a mezzanotte quando dalla mattina avevo espulso il "tappo" (non mi ricordo come si chiama in italiano), ho passato la giornata come sempre, preso un caffé con un'amica con le contrazioni ogni 5 min e soprattutto poi sapendo che ero a casa mia, con mia mamma, mio figlio, la mia amica - ostetrica. Ë stata l'esperienza migliore della mia vita, prima, durante e dopo. Lo rifarei cento e mille volte...non sono un'incosciente essendo una ricercatrice sono anni che mi informo, e credo che l'eccessiva medicalizzazione del parto, così come di molto altri aspetti della vita (specialmente della donna, se mi è permesso), sia molto negativa. CHi mi conosce sa che non sono affatto hippy, né credo si debba tornare all'etá della pietra, ma semplicemente riappropriarci della naturalezza di certi eventi, come la vita, la vecchiaia e la morte. Detto ciò, non mi sembra che fare un certificato di nascita sia un delitto, io se fossi stata in grado gliel'avrei fatto, ma sono scelte personali....Marina Mantinihttps://www.blogger.com/profile/09269096015143370642noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-69179207044256659502012-07-14T23:47:47.803+02:002012-07-14T23:47:47.803+02:00Come te, non me la sento di esprimere un giudizio ...Come te, non me la sento di esprimere un giudizio tranciante. <br />Mi permetto di dire, però, che questo recente ritorno alla vita "naturale" a tutti i costi mi spaventa. Prendiamo antibiotici e non ci curiamo più con infusi e bacche, non si muore più per una polmonite, ci si cura i denti, si viaggia con gli aerei ... voglio dire: come si può vivere alla natura se si vive in una società moderna? In città? NOn mi convince.<br />tanto più in questo caso: fatti assistere, tutto qui. Se non ne hai bisogno, tanto meglio.Amedeohttps://www.blogger.com/profile/09939434004188543684noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1606780542716916579.post-66827655719654387912012-07-13T22:05:22.672+02:002012-07-13T22:05:22.672+02:00se andava male vedi comenfacevano il 118 e implora...se andava male vedi comenfacevano il 118 e imploravano i medici di salvare il loro bambino, o la madre! incosciwntiBarbarahttps://www.blogger.com/profile/11023311829227825246noreply@blogger.com